20 dicembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Quid hotel, il vescovo incontrerà i 32 dipendenti L’appuntamento venerdì. Picchetti (Uiltucs): «L’eletto da dio ci ascolta, quello dal popolo no»

TRENTO Monsignor Lauro Tisi incontrerà i lavoratori del Quid hotel venerdì pomeriggio. L’arcivescovo di Trento lo ha comunicato ai dipendenti dell’albergo ieri pomeriggio mentre questi erano impegnati con i propri rappresentanti sindacali in un volantinaggio sotto il suo palazzo in piazza Fiera.

La manifestazione di ieri riguardava la chiusura dell’albergo dove lavorano 32 dipendenti, che sarebbe legata a una richiesta d’affitto troppo alta avanzata dalla proprietà Castello sgr di cui Isa, la finanziaria della Curia, è la principale azionista con il 38,9%. Il ristorante Mover, situato nella stessa struttura, è invece di proprietà della Provincia per il 62%.

«Monsignor Lauro ha detto che ci accoglierà per parlare della situazione e capire cosa sta accadendo» ha spiegato ieri il segretario della Uiltucs Stefano Picchetti, annunciando poi che oggi si svolgerà un incontro con i vertici di Hnh Trento srl «per fare chiarezza su ciò che sta avvenendo, quali sono i nodi, a che punto sono le trattative, se effettivamente l’intenzione è quella di rescindere i contratti e lasciare a casa tutti i lavoratori». L’intenzione del sindacato è però quella di incontrare anche l’amministrazione provinciale e, in particolare, l’assessore Alessandro Olivi. «Per ora — commenta con una battuta Picchetti — siamo a un punto per cui l’eletto da dio ci ascolta mentre l’eletto dal popolo no».

Secondo Picchetti, infatti, «ciò a cui stiamo assistendo è una situazione in cui la Provincia aiuta le aziende che hanno a disposizione un mare di soldi mentre è assente per risolvere i problemi di quelle di cui detiene la proprietà». «Mi pare tutto molto ambiguo» ha concluso il sindacalista.

Nel frattempo da ambienti vicini a Isa trapela la notizia che Castello sgr sarebbe entrato in gioco solamente a partire dall’ottobre 2015, mentre Hnh avrebbe comunicato il recesso dalla locazione della struttura già il 22 luglio 2015, quindi tre mesi prima.

A quel punto Castello sgr avrebbe tentato di capire se la decisione di Hnh fosse tassativa o ci fossero dei margini di trattativa, incassando però un «no» senza alcun margine.

Scarica il pdf: quid-art-211216