5 ottobre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Antonia Menghini

eletta dal consiglio

Garante dei detenuti

Antonia Menghini, 41 anni, docente di diritto penale e penitenziario alla Facoltà di giurisprudenza di Trento, è il Garante provinciale dei detenuti. Il consiglio provinciale l’ha eletta ieri pomeriggio a scrutinio segreto (dopo che all’ora di pranzo l’Ufficio di presidenza aveva adottato in via definitiva i criteri di incompatibilità) e il suo nome è stato condiviso anche da una parte delle minoranze: 26 voti favorevoli su 29 votanti.

A proporre Menghini in aula, presentando il suo curriculum, è stato Mattia Civico (Pd), primo firmatario della legge approvata lo scorso giugno dopo otto anni di tentativi falliti.

Il garante vigilerà che l’esecuzione della custodia dei detenuti rispetti le leggi e i principi della Costituzione, un ruolo particolarmente delicato in un contesto di sovraffollamento del carcere di Spini (330 reclusi a fronte dei 240 previsti) e di carenza degli agenti di polizia penitenziaria (sono 125 invece di 214). La legge prevede che il Garante rimanga in carica fino alla scadenza del mandato del difensore civico attuale e potrà essere rieletto per la successiva legislatura. Per la sua attività percepirà un terzo dell’indennità dei consiglieri provinciali che è di 9800 euro lordi.

Maurizio Fugatti (Lega) e Claudio Cia (Misto) non hanno partecipato al voto: il primo perché «questa figura oggi non è necessaria», il secondo perché «il ruolo poteva essere svolto dal difensore civico». Rodolfo Borga (Civica) ha evidenziato l’esigenza che il garante abbia «doti di riservatezza ed equilibrio e senso di responsabilità, e non sia il “difensore dei detenuti”. Dovrà ha detto dare un contributo alla gestione della struttura a vantaggio di tutti coloro che vivono nel carcere». Anche per Massimo Fasanelli (Misto) il Garante «dovrà tutelare non solo i detenuti ma il sistema complessivo con un personale messo a dura prova da una situazione complessa». Marino Simoni (Progetto Trentino) ha auspicato che questa figura «contribuisca a supportare il lavoro del consiglio» e ha rimarcato l’esigenza di arrivare ad un provveditorato regionalecheoggièa Padova.

Dà il benvenuto alla Garante il segretario della Uil: «Il fatto che Menghini sia autrice di testi sullo spazio detentivo, il recupero dei detenuti, la dignità e l’umanità della pena, ci fa ben sperare nei suoi auspicabili prossimi interventi nell’ottica della valorizzazione del lavoro e dell’occupabilità degli stessi, ma anche nella presa di coscienza dell’insostenibilità dell’attuale situazione di carenza di personale che caratterizza il carcere di Spini di Gardolo. Nel farle i nostri migliori auguri la invitiamo pertanto a un costante e produttivo confronto con le parti sociali finalizzato a un generale progresso sul fronte del mondo penitenziario».

Scarica il pdf: garante ART 051017