11 maggio 2018 –  Trentino, Corriere del Trentino

 Aquaspace, quattro licenziamenti Provincia sorpresa: rispettare i patti

Aquaspace non aspetta più: ieri a mezzogiorno ha comunicato ai sindacati il licenziamento di 4 addetti del depuratore di Rovereto bloccato dalle indagini giudiziarie. Rimangono in attività 7 addetti (di cui una donna in maternità), più un part-time. I sindacati temono l’effetto domino che rischia di coinvolgere anche il resto del personale e i 65 lavoratori di Tessil4 Rovereto. Sulla vicenda, che in marzo aveva portato alle dimissioni di Giulio Bonazzi dalla presidenza di Confindustria Trento, sono intervenuti a tempo di record il governatore Ugo Rossi e il vice Alessandro Olivi: «La decisione di Aquaspace ci coglie di sorpresa. I lavoratori non devono essere gravati da questa situazione».

Ieri alle 11.30 i sindacati sono stati convocati in Confindustria dai vertici aziendali. Dopo l’annuncio dei licenziamenti hanno subito fatto pervenire le lettere ai 4 addetti. Non è previsto nessun ammortizzatore sociale, perché il licenziamento deriva dal sequestro dell’impianto. E gli addetti interessati — tutti assunti fra il 2014 e 2015 — da qualche mese non avevano più molto da fare, dato che il depuratore di Rovereto funziona solo al 20% della sua potenzialità. A queste persone Aquaspace non concederà un incentivo all’esodo, verrà loro riconosciuto solo il «mancato preavviso». «Da giorni stavamo sollecitando, ma non si muoveva niente — riporta Ivana Dal Forno, Femca Cisl —, poi in pochi minuti la comunicazione. Alla fine ci rimettono sempre i lavoratori». «Per i quattro licenziati non c’è nemmeno l’impegno a riassumerli se si ripartirà — fa sapere Osvaldo Angiolini, Uiltec —. Tutto dipende se, quando e come si tornerà a valorare».

Ci sono tre date che stanno condizionando la vicenda. «A questa decisione l’azienda è pervenuta a fronte del rinvio del giudizio della Cassazione al 4 luglio 2018 e alla mancata concessione del dissequestro parziale/totale degli impianti da parte del Gip, in seguito alla comunicazione dei tre periti incaricati delle apposite verifiche sull’attività di Aquaspace della necessità di un tempo ancora non definibile per completare le analisi tecniche», dice la Provincia. A questo punto, dopo che i periti avranno terminato, è possibile che Aquaspace faccia un nuovo ricorso, per il dissequestro, ma non si sa quale sarà l’esito. Su tutto grava la scadenza del 26 settembre, quando è prevista l’udienza per l’incidente probatorio. Tessil4 Rovereto continuerà a lavorare regolarmente fino quel momento, poi tutto dipenderà dagli esiti. I sindacati temono che quello di ieri sia solo l’inizio: «Poi la proprietà farà delle scelte».

Rossi e Olivi ieri sono intervenuti con queste parole: «L’annuncio di Aquaspace del licenziamento con decorrenza immediata, come effetto del fermo degli impianti aziendali dovuto all’inchiesta giudiziaria in corso, ci coglie di sorpresa. I patti erano altri: come Provincia avevamo manifestato il nostro pieno impegno a contribuire a una positiva e rapida soluzione della vicenda, al tempo stesso ponendo in atto eventuali misure che consentissero di alleviare gli sforzi economici che l’azienda sta sopportando a seguito del sequestro. Avevamo chiesto però all’azienda di confrontarsi con la Provincia prima di ipotizzare misure che potessero nuocere ai dipendenti. Ci adopereremo affinché i patti vengano rispettati e affinché i lavoratori non debbano essere colpiti». La Provincia si è adoperata per dilazionare un debito di Aquaspace verso Dolomiti energia, pari a 90.000 euro, ma l’azienda avrebbe preferito un abbuono completo.

Scarica il pdf: Aquaspace ART 110518