24 luglio 2019 – Corriere del Trentino

Assegno unico in bilico per 60.000 famiglie I sindacati: intervenga l’Inps

Potrebbero essere ridotti e non di poco gli importi degli assegni familiari erogati dall’Inps per buona parte delle famiglie trentine e altoatesine. Ad oggi non è chiaro se i benefici locali, tipo l’assegno unico nel caso della nostra Provincia, pesano sul reddito per determinare l’ammontare del contributo statale. Per fare chiarezza Cgil Cisl Uil del Trentino e dell’Alto Adige insieme alle Acli hanno chiesto un incontro urgente con i vertici dell’Inps regionale, sollecitando una risposta su que-
sta delicata questione che rischia di costare cara anche alle casse provinciali. «Ci siamo mossi direttamente dopo aver chiesto alla Provincia di intervenire. Piazza Dante ad oggi è rimasta immobile, ma se non viene chiarito questo punto buona parte delle 60mila famiglie che in regione godono degli assegni regionali possono subire tagli non di poco conto», denunciano i sindacati. Ad oggi, infatti, ai fini del calcolo dell’assegno familiari Inps richiede la dichiarazione di quanto percepito a livello locale. In questo modo all’aumentare dei sostegni erogati dalla due province cala la quota dell’assegno nazionale, quindi la spesa a carico dello Stato. In questo modo a pagare il conto più alto sono paradossalmente le persone più povere, quindi quelle che beneficiano di maggiori sostegni. Nelle scorse settimane Cgil Cisl Uil e Acli hanno inviato un quesito all’Istituto che ha risposto solo in relazione agli anni passati, chiarendo che le famiglie avrebbero dovuto dichiarare quanto ottenuto in benefici sociali da altri enti e quindi non è escluso che un buon numero di nuclei possa vedersi notificate delle contestazioni con la richiesta della restituzione.

Scarica il pdf: assegno ART 240719