COMUNICATO STAMPA

24/06/2018

Da tempo, come sindacato dei cittadini, ci permettiamo di criticare il sistema trentino di borse di studio.

I dati ISTAT del Trentino Alto Adige Sudtirol raccontano di un tasso di scolarità e di iscrizione all’università pari al 33, 1% – uno dei più bassi in Italia- ed esplicitano il noto dato del calo degli iscritti all’università nella nostra Provincia: da 7.708 a 5.870 matricole in cinque anni.

In simili condizioni, visto anche il taglio del Fondo Giovani (bando 5B) e del prestito d’onore, abbiamo spesso criticato le politiche dell’Assessora all’Università Sara Ferrari e i “piani d’accumulo” da lei e dal Presidente Rossi promossi. Per la UIL questo strumento, partendo a inizio, acerbo percorso scolastico e rivolgendosi alle famiglie più che allo studente interessato, lasciavano intravedere il rischio di tagliare fuori chi, comprensibilmente, non ha ancora le idee chiare sul proprio futuro e le famiglie meno benestanti, costrette oggi a mettere mano al portafogli per tante altre politiche pubbliche, dalla sanità ai servizi sociali.

I fondi stanziati per questi piani ci sembrarono inoltre ridimensionati rispetto alle precedenti erogazioni e rivolti, più che altro, alle famiglie con abbastanza lungimiranza e i mezzi economici e culturali per provvedere al futuro dei propri figli con così largo anticipo (il sostegno arrivava, infatti, a chi versava almeno 50 euro al mese dall’inizio delle superiori).

Alcune nostre perplessità rimangono, ma anche dopo un costruttivo dialogo con l’assessora, abbiamo avuto modo di riconoscere che il sistema, a fronte di ulteriori finanziamenti ed alcune novità che vengono incontro anche alle nostre sollecitazioni, potrebbe funzionare meglio di quel che temevamo (e che pareva prospettarsi inizialmente).

Lo scorso anno è stata infatti utilizzato solo un terzo della somma impegnata dall’amministrazione e il fallimento dell’iniziativa era nell’aria. Nel 2018, però, la giunta ha deciso di di spostare il limite Isee di accesso allo strumento di sostegno dagli attuali 21500 a 23 mila euro per nucleo famigliare. Inoltre – cosa per noi molto importante – possono aderire direttamente (entro il 31 agosto) anche i ragazzi che sono già in quinta superiore, spesso l’unico momento in cui ragazzi e le famiglie (anche con una certa impulsività) ragionano sull’opportunità di continuare gli studi. Ciò va ad aggiungersi, assieme alle “borse di merito” varate lo scorso 9 settembre su iniziativa dell’assessora e del presidente Ugo Rossi, ai provvedimenti della tipologia da noi sempre auspicata: quelli che premiano l’impegno degli studenti e nello stesso tempo favoriscono e sostengono il loro proseguimento degli studi universitari o di alta formazione in vista di una futura migliore occupazione.

Abbiamo quindi l’impressione che le nostre critiche ed osservazioni– che ben sappiamo non saranno state le uniche – siano state parzialmente prese in considerazione. In ogni caso, il dialogo con l’Assessora Ferrari è stato positivo e proficuo, alle parole sono seguiti i fatti ed onorati, nel limite del possibile, gli impegni.

La UIL auspica infine anche per questi temi, molto interessanti soprattutto per i giovani e tutto l’apparato formativo trentino la prosecuzione costruttiva del confronto con la parti sociali, associazioni studentesche ed istituzioni.

 

Walter Alotti

Segretario generale

Uil Trentino

Scarica il pdf: COM 230618 borse di studio