05 maggio 2019 – Corriere del Trentino

Burocrazia e riforma degli appalti «Funzionari, risorse per difendersi». Proposta della Uil in commissione. «Indennità garantite in altre regioni, non da noi»

Nel disegno di legge sulla semplificazione, la giunta provinciale del Trentino vuole modificare la normativa sugli appalti, passando dal sistema ad offerta economicamente più vantaggiosa al massimo ribasso, pur in versione «mitigata». Lo scopo: snellimento e sburocratizzazione. La Uil interviene, ricordando che, a differenza del resto d’Italia, in Trentino non si dà un incentivo ai funzionari specializzati che seguono gli appalti. Compenso che incentiva a intraprendere questo tipo di attività, più complesse ma soprattutto più a rischio di altre, tanto che spesso i soggetti attivano forme di assicurazione personale.
Dato che il tema non è nuovo, a giugno 2017 l’allora assessore Mauro Gilmozzi rispondeva all’Ance che attaccava la «burocrazia difensiva» argomentando: «È richiesta di protezione: il funzionario responsabile chiede protezione per i rischi penali, amministrativi, personali che la sua professione comporta».
Adesso si sta mettendo mano alla disciplina, perciò la Uil trentina — con il segretario generale Walter Alotti e la segretaria Uil Fpl Marcella Tomasi — giovedì in terza commissione proporrà di introdurre anche in Trentino ciò che funziona già altrove. «La Uil proporrà assieme agli altri sindacati confederali, una modifica dell’articolo 25 del disegno di legge». «Ci riferiamo all’estensione anche al personale di Provincia, Enti funzionali e strumentali, Comuni e Municipalizzate — che si occupa di contratti di servizi e forniture (definizione ad esempio di capitolati e gare) — degli incentivi previsti dal Codice appalti nazionale per i dipendenti pubblici che gestiscono gare e eseguono contratti. Incentivi già da più di un anno garantiti nelle altre regioni e totalmente al palo da noi».
«La nostra legge — approfondisce Tomasi — è precedente a quella nazionale. Il meccanismo di incentivazione, previsto, è però sospeso, non definito. Non si tratta di un aggravio dei costi a carico del pubblico: il costo viene conteggiato nell’appalto stesso», quindi è a carico di chi vice la gara. I funzionari, in caso di contestazioni, «devono rispondere personalmente, con le loro risorse e la loro abitazione, e a volte si arriva fino al penale», ricorda la sindacalista, che indica come invece i tecnici che si occupano di progettazione e direzione lavori abbiano già da tempo ottenuto questa indennità.
Da considerare inoltre che il personale che costituisce il pool appalti dell’Apac (la centrale provinciale) è composto da poche persone altamente specializzate. Forse si può arrivare a una cinquantina di persone considerano i comuni di Trento e Rovereto e gli altri esperti sparsi sul territorio.
Accendere i riflettori su questo tema «consentirebbe, finalmente, di sbloccare anche la contrattazione provinciale (di Enti Locali e Sanità), ancora ferma su questo punto e di destinare a personale amministrativo e tecnico, che si assume pesanti responsabilità (anche penali). Gli incentivi (oggi garantiti solo a pochi lavoratori del settore lavori pubblici) garantirebbero un miglioramento della produttività, la riduzione di ricorso a consulenze esterne e, essendo totalmente extracontrattuali, non comporterebbero né un aumento della spesa contrattuale del personale, né un aumento dei costi per le aziende in gara, in quanto già compresi negli oneri complessivi definiti in sede di progettazione» insiste il segretario generale Alotti.
La proposta dei sindacati è valida nel momento in cui si mette mano alla normativa, a prescindere che si ricorra o meno all’appalto al «massimo ribasso».

 

Scarica il pdf: burocrazia ART 050519