27 luglio 2019 – Trentino

Caldo, ancora proteste

Prima la Dana di Arco (giovedì) con un’ora di sciopero alla fine di ogni turno. Ieri la proclamazione dello stato di agitazione con blocco degli straordinari da parte della Rsu della Carpet Backing di Dro per la «mancanza assoluta di interventi volti a migliorare il microclima». Il tessuto industriale trentino in questa torrida estate 2019 fa i conti con un nemico finora (quasi) sconosciuto: il caldo. Morti e malori a parte, quello che non viene più accettato dai lavoratori è l’assenza di piani aziendali che rendano più gestibili le giornate lavorative nei periodi con temperature a cui non siamo abituati alle nostre latitudini. Non fatica a confessarlo nemmeno il presidente di Confindustria Fausto Manzana che ammette: «Non ho memoria, in Trentino, di scioperi o stati di agitazione improvvisi dovuti all’impossibilità di lavorare a causa del caldo. La verità è che nella nostra provincia non siamo in alcun modo preparati a questo genere di condizioni lavorative. Parliamo di condizioni estreme, ma la scienza ci sta dicendo che saranno sempre più frequenti. Il tema è globale e non possiamo far finta che non riguardi anche il Trentino. E dunque il modo migliore per gestire il tema è non lasciarlo al singolo caso isolato, ma tentare di gestirlo in modo complessivo, coinvolgendo tutte le imprese. E non escludo nemmeno che questi cambiamenti climatici finiranno per modificare anche le nostre abitudini lavorative. Penso ai ritmi che si tengono in alcune aziende del sud dove la pausa pranzo viene prolungata per evitare il grande caldo. Insomma: è la natura stessa che ci sta dicendo che l’organizzazione così com’è va rivista. Non servono rivoluzioni, ma certamente un tavolo di confronto tra sindacati e aziende è non solo utile ma anche necessario».
L’apertura del presidente di Confindustria Fausto Manzana farà piacere ai sindacati e di questo si potrà discutere già martedì prossimo in occasione della riunione del Comitato provinciale di coordinamento in tema di salute e sicurezza sul lavoro. A questo tavolo, infatti, il segretario della Uiltec Alan Tancredi ha annunciato di voler portare il tema della salubrità dei luoghi di lavoro legata proprio al caldo. «Ho intenzione di argomentare compiutamente questo tema» conferma Tancredi. Il quale, in una nota, ricorda anche quali siano le norme del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro spiegando che «evidentemente le temperature di questa estate escono dalle previsioni del testo unico e in molti capannoni industriali lavorare è rischioso per la salute. Invitiamo le aziende, l’ Ispettorato del lavoro e l’Uopsal a farsi parte attiva per tutelare i lavoratori e le lavoratrici e non a reagire solo dopo la morte di qualche sfortunato lavoratore. Invitiamo inoltre i medici competenti a ricordare che la periodicità della sorveglianza sanitaria prevista dal testo unico può assumere una cadenza diversa, stabilita appunto dal medico competente in funzione della valutazione del rischio. Invitiamo le aziende anche a valutare la possibilità di chiedere la Cassa Integrazione per temperature eccezionalmente elevate (superiori ai 35°). Rivendichiamo il diritto a rallentare, a non essere sempre spinti a viaggiare al massimo, a non essere schiavi della produzione a costo della salute. Rivendichiamo la necessità di contrattare già a partire da questo anno misure idonee e ad hoc per proteggere i lavoratori dall’eccessivo caldo».

Scarica il pdf: caldo ART 270719