31 gennaio 2017 –  Corriere del Trentino

 Il comitato provinciale «Inps, nulla è chiarito Lamentele legittime»

Disoccupazione, ieri l’incontro. Quaglierini: agiremo

«Nella vicenda Inps– patronati non è affatto tutto chiarito. Ci sono troppe incongruenze, troppi dati che non tornano». A parlare è Flavio Quaglierini, presidente del Comitato provinciale Inps Trentino. Lui, interpellato già la scorsa settimana, aveva promesso che sarebbe andato a fondo nella questione sollevata dal Corriere del Trentino sui ritardi dell’Inps. E così ha fatto. Ieri mattina ha incontrato il direttore provinciale, Stefano Zabotto, ma il faccia a faccia non è servito a sciogliere i nodi di un caso intricatissimo, in cui da un lato i patronati accusano l’Inps di imperdonabili ritardi nell’erogazione degli assegni di disoccupazione e dall’altro l’Inps si difende, contestando l’inadeguatezza delle domande presentate dai patronati.
«Il direttore Zabotto mi ha mostrato le stesse percentuali riferite dal direttore regionale Marco Zanotelli, confermando che il 98% delle pratiche in provincia di Trento sono eseguite nel giro di 30 giorni» fa sapere Quaglierini. «Subito dopo, però, ho fatto un controllo incrociato attraverso i portali del patronato Uil e ne è emersa una verità ben diversa: ho visto io stesso — assicura — che non esiste nessuna pratica licenziata in così breve tempo. Neanche una».

Perché, dunque, i numeri non coincidono? Perché il pubblico racconta una verità diversa rispetto al privato? E questo quanto costa allo Stato e, soprattutto, ai cittadini questa incongruenza? «Lo scopriremo: agiremo direttamente con il Comitato, che funge da organo di controllo, e risolveremo tutto. È evidente — continua Quaglierini — che a questo punto le lamentele dei patronati sono del tutto legittime».

A denunciare il disservizio, infatti, era stato per primo il patronato Inca-Cgil, evidenziando ritardi fino a 6 mesi. Si erano poi unite le Acli (da cui ogni anno partono almeno 9.000 richieste di Naspi), per le quali «ricevere una risposta in ritardo da Inps è la prassi» e la Ital Uil che con la responsabile Paola Urmacher aveva attaccato il numero uno dell’Inps regionale, Marco Zanotelli, sostenendo: «Sa benissimo che i ritardi sono la normalità: ci sono persone che hanno fatto domanda da agosto e ancora non hanno ricevuto il primo assegno». L’unica a difendere l’Inps trentina era stata la Cisl, parlando di una realtà ben funzionante, «nonostante le carenze di organico». Carenze che hanno portato il caso all’attenzione anche della politica con il senatore Sergio Divina e l’onorevole Lorenzo Dellai che si sono detti pronti a fare chiarezza in sede nazionale, mentre per Filippo Degasperi, M5S, questa situazione è «l’ennesima dimostrazione dell’inutilità di strutture come i patronati».

In ogni caso, ciò che ci si augura adesso è una pronta risoluzione della vicenda, visto che più dei numeri e delle sigle dovrebbero contare le persone.

Scarica il pdf: Inps ART 310117