25 maggio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

«Condanniamo le sue parole». Ma Cristoforetti resta

A metterci voce e volto è il governatore. L’assessore Achille Spinelli resta defilato. «Condanniamo simili iniziative private e ci dissociamo da affermazioni di questo tipo. Ma sulla sua permanenza o meno non ci facciamo dettare l’agenda da alcuno. Decide, eventualmente, la giunta». A dirlo è il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, che rompe il silenzio attorno all’affaire social di Ivan Cristoforetti, il capo gabinetto di Spinelli salito alla ribalta delle cronache a causa di un profilo Twitter con cui dispensava epiteti ben lontani dal politicamente corretto e diretti a donne, omosessuali, musulmani, sindacati, giornalisti. L’opposizione attende una risposta, ma la giunta non ha fretta. Nel mentre, i tre mesi di prova sono stati superati e il funzionario continua il suo lavoro.
Quello di Marika Poletti, capo gabinetto dell’assessore Mattia Gottardi, è stato il primo disguido. La risposta, in quel caso, non s’è fatta attendere. Ma questa volta le boutade del presunto profilo da moderno hater scompongono molto meno l’esecutivo. Di qui il silenzio prima, e la presa di posizione del governatore solo ieri. «Condanniamo simili esternazioni — premette — Ma non ci facciamo dettare l’agenda». Nella sostanza non c’è alcuna decisione e non è detto ci sarà.
Tant’è che contro «l’insabbiamento» della vicenda le opposizioni tornano all’attacco: «Lunedì prossimo — afferma Paolo Ghezzi — valuteremo di coinvolgere anche la magistratura con un esposto da indirizzare alla Procura della Repubblica, affinché si considerino le eventuali ipotesi di reato contenute nei tweet che pare siano riferibili all’account del capo di gabinetto dell’assessore Spinelli». Un esposto che nelle intenzioni del consigliere di Futura «potrebbe essere depositato da più soggetti, anche dalle associazioni femministe in tutela delle donne prese di mira, dalle associazioni che rappresentano gli stranieri, oggetto dell’odio veicolato dai tweet “incriminati”, dai sindacati che l’autore dei messaggi vorrebbe fuorilegge».
Anche il Partito democratico non molla la presa: «Non sono bastate le richieste di quattro gruppi consiliari, da parte dell’assessore Spinelli — affermano congiuntamente Alessandro Olivi e Sara Ferrari — nessuna parola di biasimo, nessuna presa di distanza dal signor Cristoforetti».
«Una giunta che non si dissocia dalle parole di disprezzo verso le persone, in particolare verso le donne, si fa complice di promuovere una cultura che alimenta la violenza e ciò è intollerabile. Martedì prossimo chiameremo la Giunta a riferire in Aula — concludono i due esponenti pd — e annunciamo sin d’ora la presentazione di una risoluzione in merito».
Anche i tre sindacati uniscono la voce: «Questo nuovo incidente conferma la scarsa capacità da parte dell’attuale governo provinciale di individuare persone consapevoli della delicatezza dei ruoli che sono chiamati a ricoprire», scrivono Franco Ianeselli (Cgil), Lorenzo Pomini (Cisl) e Walter Alotti (Uil) che ribadiscono un concetto: «Senza prendere le distanze si legittimano quelle affermazioni».

Scarica il pdf: Cristoforetti ART 250519