13 aprile 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

Nuovo contratto docenti Uil attacca: non ci stiamo

«A queste condizioni la firma sarà difficile» Oggi il primo incontro tra Apran e sindacati

La bozza della Provincia è arrivata ieri, a pomeriggio inoltrato. «Tardi rispetto a quanto promesso evidenziano i sindacati sarebbe dovuta arrivarci alcuni giorni prima dell’incontro». Ma il tempo per leggere il documento c’è stato. E anche per capire che, alle condizioni prospettate, la firma per il rinnovo del contratto degli insegnanti trentini potrebbe essere lontana. Oggi pomeriggio si apre il confronto tra Apran e sindacati. Sono oltre settemila i docenti interessati.

«Restano distanze importanti spiega Pietro Di Fiore come Uil Scuola abbiamo chiesto e chiediamo ancora che ci sia la separazione tra le ore che vengono dal nazionale, ossia quelle che fanno tutti gli insegnanti, e le ore provinciali, quelle in più per la provincializzazione della scuola. Un’osmosi tra i due serbatoi continua ad esserci e non ci piace: se non si chiarisce questo punto e non si separano le ore, come Uil Scuola avremo difficoltà a firmare il contratto». Il segretario di Uil Scuola Di Fiore evidenzia anche un secondo punto sul quale si potrebbe bloccare la discussione. «Riguarda i fondi delle risorse per la valorizzazione del merito: vorremo che i criteri per l’attribuzione siano negoziati sindacalmente in modo che vi sia un’attribuzione trasparente: non parliamo di mance, ma di riserse accessorie. Ma questo nella bozza non c’è». Di Fiore non nasconde il proprio sentimento. «Sono avvilito. Dopo la discussione della scorsa settimana, ero convinto che l’accordo sostanziale si sarebbe raggiunto in giornata, nell’incontro di domani (oggi per chi legge, ndr), mentre nella seconda data in calendario, il 20 aprile, si sarebbero definiti i dettagli con la chiusura. Ma ora vedo troppa distanza».

I sindacati portano al tavolo della trattativa punti chiari e, per la maggior parte, condivisi. Fin dall’inizio del confronto, la Cgil aveva richiesto il riconoscimento di assegno di flessibilità maggiorato per tutti i docenti della scuola trentina, a fronte di un impegno degli ultimi anni volto a conseguire alti traguardi di sistema: Clil, alternanza scuola lavoro, innovazione digitale e metodologica, piani di studio provinciali… «L’assegnazione formale delle risorse ci permette di passare dalle parole ai fatti. Significa prendere coscienza della reale disponibilità finanziaria e ci aiuta a ragionare concretamente su un progetto di comunità scolastica che valorizzi la qualità professionale dei nostri docenti spiega Cinzia Mazzacca, segretaria provinciale di Flc Cgil Vorremmo poter dire che le risorse stanziate siano tali da garantire il perseguimento di tutti gli obiettivi contenuti nella nostra piattaforma. In ogni caso faremo di tutto per presidiare alcuni obiettivi strategici: incremento delle indennità provinciali, criteri per l’assegnazione del bonus premiale di valorizzazione del merito, riduzione dell’orario di insegnamento frontale per i docenti che si avvicinano alla pensione, riconoscimento di diritti fra tutto il personale del comparto, equiparazione dei diritti fra personale a tempo determinato e indeterminato»

La Cisl Scuola evidenzia l’importanza del riconoscimento dell’extra insegnamento frontale. «Chiediamo che siano ricalibrate le attività che non sono dirette ai ragazzi, ma utili all’attività degli studenti: si tratta di una grossa fetta di “lavoro sommerso” che è bene sia chiarito e definito sottolinea Stefania Galli di Cisl Scuola Parliamo delle ore da dedicare agli incontri collegiali e quelle per l’alternanza scuola-lavoro». Galli parla anche di «welfare contrattuale» da proteggere. «Si chiede un riconoscimento diverso della malattia per i docenti a tempo determinato: può sembrare una piccola cosa, ma pensiamo sia dignitoso per una persona malata sapere di poter contare su uno stipendio prosegue In questo momento in cui i docenti sono massacrati moralmente dall’opinione pubblica, riconoscere la loro professionalità, il lavoro che si vede e quello che non si vede crediamo sia un atto dovuto e rispettoso verso chi deve educare e crescere le nuove generazioni».

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