29 novembre 2016 – Trentino, Corriere del Trentino

Sanità, Uil e Nursing Up lasciano il tavolo

Partenza falsa per la trattativa sul nuovo contratto. Proteste anche per il mancato scatto degli Oss

Brusca frenata, ieri mattina, durante le trattative per il rinnovo del contratto del comparto sanità, che interessa in Trentino circa 6 mila dipendenti, impiegati nelle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Trento. Al secondo appuntamento al tavolo dell’Apran, infatti, i rappresentanti di Uil e Nursing Up hanno abbandonato il tavolo, giudicando “mortificanti” le proposte per la categoria. La posizione della Uil è riassunta in un comunicato diffuso nel pomeriggio dal segretario provinciale della funzione pubblica sanità, Ettore Tabarelli: «Ci hanno proposto un incremento del 3% del tabellare, mentre per gli enti locali l’aumento concesso è del 4%» dice Tabarelli. Ma nell’elenco dei nodi da sciogliere ci sono anche l’aumento graduato su più anni, le deroghe (richieste dall’Apran) alle nuove normative europee sulle ore di riposo e un aumento maggiore rispetto ai 24 euro lordi proposti.

In sostanza la Uil sanità ribadisce le proprie richieste: «Non accetteremo condizioni inferiori rispetto a quelle già concesse ai lavoratori degli enti locali mentre, per quanto riguarda le deroghe all’orario di lavoro, ne potremo parlare solo dopo la revoca del blocco delle assunzioni». Non solo: tra le richieste c’è quella del raddoppio delle indennità di turno e festive (ferme da 15 anni) e la riqualificazione contrattuale degli Oss (operatori socio sanitari).

Proprio quest’ultimo punto è stato all’origine di una protesta organizzata ieri mattina sotto la sede dell’Apran, in piazza Venezia, sempre dalla UIl. In questo caso è Michele Falzone a spiegare i motivi dell’iniziativa: «Un accordo nazionale prevede uno scatto contrattuale per gli operatori socio sanitari, ma in Trentino questo ancora non è avvenuto e l’assessore alla sanità, Luca Zeni, ci ha risposto che gli Oss in Trentino sono 3.500, come per rimarcare l’impossibilità di un intervento del genere. Noi riteniamo invece che la nostra categoria abbia bisogno di questo riconoscimento, come previsto nel resto d’Italia».

Sul tavolo della contrattazione ci sono anche una serie di modifiche al codice disciplinare dell’azienda sanitaria che è particolarmente severo e che viene ritenuto “gravemente punitivo” per i dipendenti dalla Uil.

Il bilancio dell’intera giornata (con l’abbandono del tavolo contrattuale e la protesta organizzata in piazza Venezia) viene riassunto così dal comunicato firmato dal segretario Tabarelli: «Di fronte a una così grave umiliazione (le condizioni poste dall’Apran, ndr) abbiamo abbandonato la riunione perché dopo sette anni di blocco contrattuale non è pensabile il rinnovo di un contratto provinciale simil-zero».

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