25 maggio 2017 – Corriere del Trentino

Coop Alto Garda, tensione fra i sindacati

Caramelle difende Carotta. Filcams Cgil in assise da sola, Uiltucs critica

Coop Alto Garda sta diventando un crocevia scivoloso per la cooperazione trentina e pure per i sindacati del commercio, che rischiano di spaccare il fronte.

In assemblea ha avuto un ruolo molto importante la componente dei soci-dipendenti. Con un forte pressing su cda (che ora è in bilico) e sulla presidente Chiara Maino (che si è dimessa). Alla fine però è stata votata a maggioranza la delibera che consente un’iniezione di liquidità da 3 milioni (per fronteggiare l’emorragia di prestito sociale), legata la piano industriale da 15 esuberi (come ha spiegato chiaramente Dalpalù del Sait), anche se è passata pure la presa d’atto di un testo che invita l’assemblea a esprimere contrarietà agli esuberi. È giusto che un sindacalista come Mirko Carotta (Filcams Cgil) sia contemporaneamente socio votante e al tavolo della trattativa? «Non c’è ambiguità — lo difende il suo segretario Roland Caramelle —, è la posizione di chi non cambia vestito a seconda del contesto». «Mi dispiace di quello che ho visto da osservatore esterno — afferma Walter Largher, segretario Uiltucs, presente in assise —. Il clima di tensione fra soci e dipendenti è uno spettacolo triste. Ma so che coop saprà voltare pagina». Ma c’è di più: «Prendo atto — prosegue Largher — che la Filcams farà un’assemblea da sola, come è capitato nella vertenza Sait. Mentre invece il fronte sindacale dovrebbe essere unito: servirebbe più senso di responsabilità». Risponde Caramelle: «Il 30 faremo un’assemblea di organizzazione solo Filcams, per eleggere ulteriori delegati sindacali. È legittimo, è previsto dal contratto nazionale».

Scarica il pdf: Coop ART 250517