Democrazia paritaria, Cgil Cisl Uil: sconfitta pesante, ma l’impegno continua

Oggi il presidio e l’incontro con il presidente Rossi e gli esponenti della maggioranza.

Sindacati: sui diritti civili maggioranza timida e non sufficientemente coesa.

Ma la responsabilità è di chi ha bloccato la legge con l’ostruzionismo

“Questo non è il presidio per un funerale. Sulla democrazia paritaria e la doppia preferenza di genere incassiamo una pesante sconfitta. Siamo, però, consapevoli che il percorso democratico è lungo e fatto di tante battaglie. Ne abbiamo persa una, ma riaffermiamo la nostra volontà e il nostro impegno per fare ripartire il dibattito sulla parità e in generale sui diritti civili in Trentino”. Con queste parole a nome di Cgil Cisl Uil del Trentino Franco Ianeselli ha espresso il forte rammarico per come si è conclusa la partita in consiglio provinciale sul disegno di legge sulla doppia preferenza di genere. Oggi tutte e tre le sigle sindacali erano in Piazza Dante per manifestare il proprio sconcerto e la propria delusione. Il presidio, a cui hanno aderito e partecipato anche diverse delle associazioni che hanno sostenuto la democrazia paritaria, si è concluso con un incontro in sala Rosa con il presidente Ugo Rossi, la prima firmataria del disegno di legge Lucia Maestri e i rappresentanti delle forze politiche di maggioranza.

I segretari Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti, dopo aver ribadito la piena convinzione della necessità di un provvedimento che favorisca la democrazia paritaria, non hanno nascosto la propria delusione per come si è conclusa la vicenda, ma hanno anche ribadito che sul percorso del disegno di legge e, in generale, sul tema della parità le responsabilità in gioco sono diverse tra maggioranza e opposizione. “Non ci uniamo al coro di quelli che usano questa esperienza per sparare sulla politica. E’ importante distinguere le responsabilità della maggioranza e delle minoranza. La prima sicuramente sul tema della parità e in generale dei diritti civili poteva essere più coesa, ma la legge è stata bloccata dall’ostruzionismo delle minoranza”. Per questa ragione, per i sindacati, è necessario interrogarsi sui meccanismi dell’agibilità democratica e del funzionamento dell’aula. Pur nel rispetto delle prerogative delle minoranze una forza di maggioranza deve essere messa nelle condizioni di governare.

Un tema, quest’ultimo, su cui si è soffermato anche il presidente Rossi sottolineando il paradosso di minoranze che pur potendo votare contro il provvedimento e avendo la possibilità, prevista dallo Statuto per le leggi elettorali, di sottoporre la legge a referendum confermativo si sono arroccati sullo strumento dell’ostruzionismo. Atteggiamento non rispettoso né della volontà di quella parte di comunità che vorrebbe la democrazia paritaria, né di quelli che sono contrari.

Dalla maggioranza è comunque arrivato l’impegno a proseguire l’impegno per la parità. Il primo banco di prova saranno le prossime elezioni provinciali.

In conclusione il segretario generale della Uil trentina ha auspicato, a nome di tutte e tre i sindacati, una maggiore attenzione della maggioranza sui temi dei diritti civili, dimensione su cui, ha detto, “c’è stato un eccesso di timidezza da parte delle forze di governo”.

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