23 ottobre 2017 – Trentino

Edilizia, contratto dopo la grande crisi

Sindacati e imprenditori: «Abbiamo lavorato su welfare e controlli. Ora la Provincia approvi nuove tariffe per gli appalti»

Atteso da otto anni e firmato guardando alla qualità del lavoro. E’ il nuovo contratto del comparto dell’edilizia, siglato da sindacati ed imprese con, sullo sfondo, una giusta soddisfazione. Ora tutti gli attori del processo, tra cui anche il presidente dei costruttori Giuliano Misconel, guardano alla Provincia, visto che toccherà all’ente aggiornare il prezzario per le opere pubbliche.

L’edilizia è uno dei settori che ha pagato più duramente la crisi economica. Anche in provincia. Tra il 2007, ultimo anno prima della crisi, e il 2016 il numero dei lavoratori nelle costruzioni si è quasi dimezzato, passando da 17.800 a 9.557 (dati Cassa edile). Ancora più drastico il calo delle ore lavorate che in otto anni sono passate da 19 milioni a 8,5 milioni. E la situazione non sembra destinata a migliorare stando ai dati più aggiornati: negli ultimi sei mesi (ottobre 2016-marzo 2017 pari a mezzo anno edile) le ore lavorate sono diminuite ancora del 2,5 per cento, passando da 3,854 milioni a 3,757 milioni e i lavoratori iscritti alla Cassa edile si sono ridotti di quasi il 3 per cento, da 7.510 a 7.296.

Ecco perché Cgil, Cisl e Uil plaudono all’accordo: «In un contesto storico nel quale il comparto dell’edilizia attraversa ormai da quasi un decennio una crisi che è ancora profonda, le parti sociali hanno fortemente voluto, con il rinnovo del contratto, dare un segnale di fiducia e speranza per un settore che comunque rappresenta ancora, in termini di filiera, una colonna importante e insostituibile dell‘economia rentina».
Un contratto che non si è basato solo sulla ricerca del rilancio salariale: «Con forte senso di responsabilità gli sforzi contrattuali si sono concentrati nel cercare di semplificare e rendere più moderno l’impianto normativo ed economico del contratto. Il contratto recepisce gli accordi stipulati negli ultimi anni in tema di patti generazionali, borsa lavoro, incentivi alla iscrizione alla previdenza complementare e istituzione dell’Osservatorio dei cantieri edili pubblici privati presso la Cassa Edile. L’accordo rappresenta uno strumento fondamentale per promuovere la regolarità nel settore dell’edilizia, per assicurarsi che le imprese che applicano correttamente gli istituti contrattuali vigenti, contrastando fenomeni di concorrenza sleale e di lavoro irregolare» spiegano le parti sociali.

Ora la palla passa appunto alla Provincia ed in particolare questo vale per l’aggiornamento del prezzario per le opere pubbliche e, in generale, per la disciplina degli appalti pubblici. Ecco il giudizio del presidente dell’Ance, Giuliano Misconel: «E’ stato un contratto atteso da tempo e lo si è siglato senza litigare sugli aumenti e concentrandosi invece su alcune soluzioni innovative, sul welfare in primo luogo. Ci si è posti l’un l’altro con un atteggiamento nuovo. Si cercherà anche di promuovere le imprese virtuose sul piano della sicurezza. Vero osserva Misconel che l’intervento della Provincia sui prezzi dovrà garantire nuovo ossigeno al comparto».

Scarica il pdf: edilizia ART 231017