11 luglio 2019 – Trentino

Fondo Pensione delle Casse Rurali: avanti tutta

Quel fondo pensione va bene, avanti così. Nei giorni scorsi i sindacati e le cooperative hanno firmato un «atto di indirizzo», per ribadire l’importanza del Fondo Pensione delle Casse Rurali, in vista delle scelte strategiche che interesseranno il gruppo nel prossimo futuro.
Il Fondo, nato nel 1985 per garantire ai dipendenti delle Casse un sistema di previdenza complementare viene definito «un tassello fondamentale» nel sistema di welfare trentino.
Il patto è stato firmato dalla Federazione della Cooperazione, in rappresentanza dei datori di lavoro, e, per conto dei dipendenti, dalle varie sezioni bancarie delle sigle sindacali locali (la Fisac Cgil, la First Cisl, la Uilca, il sindacato autonomo e quello dei dirigenti bancari).
Nel testo dell’accordo, tra l’altro, si concorda che «il patrimonio economico e di relazioni sul territorio non deve essere disperso», che «le soluzioni per rendere più efficiente e efficace il Fondo saranno affrontate assieme dalle parti istitutive» e che «l’impatto generale delle soluzioni individuate» dovrà essere tenuto da conto. Si ribadisce che «il Fondo stato un tassello fondamentale della costruzione di un welfare territoriale partecipato, insieme agli altri strumenti di welfare territoriale di settore. Ha inoltre garantito lo sviluppo di sinergie con altre realtà del sistema cooperativo trentino e nazionale (Federazione, Assicura, Cooperazione Salute, Itas, ecc.)».
Al Fondo pensione attualmente aderiscono 3.290 dipendenti delle Casse Rurali e degli enti legati alla Cooperazione in tutta la provincia di Trento (Cassa Centrale Banca, Phoenix Informatica s.p.a, l’organismo di garanzia Cooperfidi e la società di gestione dei fondi di investimento Promocoop). L’ammontare complessivo dei risparmi previdenziali versati nel fondo è di circa 300 mila euro.

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