7 aprile 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Fondo di Solidarietà, bilancio positivo

All’esperimento trentino aderiscono quasi 8 mila aziende per48 mila lavoratori. Prestazioni per 3.5 milioni di euro

Sono 7.750 le aziende aderenti per un totale di circa 48.000 dipendenti che possono accedere all’assegno ordinario di integrazione salariale in caso di sospensione temporanea dal lavoro. Questo il dato più impattante del primo bilancio tecnico presentato ieri dal comitato amministratore del Fondo di Solidarietà del Trentino. «Uno strumento di fortissima innovazione autonomistica, di gestione collettiva di welfare territoriale, di protagonismo delle piccole imprese e dei lavoratori. Un’occasione storica di essere laboratorio rispetto al mero corporativismo e al centralismo» questo il commento dell’assessore e vice presidente della giunta provinciale, Alessandro Olivi.

Dalla documentazione del bilancio emerge un dato significativo per il primo fondo territoriale intersettoriale istituito in Italia. Il fondo trentino, che rappresenta una gestione autonoma dell’Inps e garantisce sostegni al reddito a lavoratrici e lavoratori sospesi dal lavoro per crisi aziendale o riduzione dell’attività, vede infatti la partecipazione di ben 7.750 piccole imprese e datori di lavoro trentini che occupano complessivamente circa 48.000 dipendenti. Per Andrea Grosselli (Cgil del Trentino) e Roberta Meneghini (Confprofessioni), rispettivamente presidente e consigliere delegata del comitato amministratore, «la copertura garantita dal fondo è sicuramente importante. Sono infatti le piccole e piccolissime imprese a contare più delle altre su un rapporto forte con i propri dipendenti, un rapporto che va tutelato nelle situazioni critiche. Ora siamo impegnati con le strutture nazionali e provinciali dell’Inps a garantire ai datori di lavoro che ne abbiano bisogno un accesso tempestivo e semplificato ai benefici del fondo. Si tratta di uno strumento nuovo per tutti».

Per questo motivo, allo scopo di agevolare l’utilizzo del fondo in particolare per l’accesso all’assegno ordinario di cassa integrazione, il comitato amministratore si è impegnato ad organizzare, entro l’autunno, una serie di appuntamenti di informazione e confronto con le singole categorie economiche delle sei associazioni datoriali che l’hanno istituito, insieme a Cgil Cisl Uil del Trentino, con l’accordo sindacale del dicembre 2015 (Confprofessioni, Confindustria Trento, Federazione trentina della cooperazione, Confesercenti, Confcommercio Trentino, Associazione albergatori).

Il bilancio tecnico a otto anni, adempimento previsto dalla legge, proietta la situazione patrimoniale del fondo fino al 2024. Il 2017, a fronte dei versamenti della contribuzione pregressa da agosto a dicembre 2016 oltre a quella dell’anno in corso, si dovrebbe chiudere con un avanzo di esercizio di circa 4,3 milioni di euro, derivante da entrate ordinarie pari a circa 5,8 milioni di euro e da un contributo una tantum della Provincia per 2 milioni di euro, nonché da uscite pari a circa 3,5 milioni di euro in prestazioni. Al 2024 la previsione è quella di un avanzo patrimoniale complessivo pari a circa 11,5 milioni di euro. Ma nel bilancio non sono ancora previste uscite per le prestazioni aggiuntive che saranno oggetto di un prossimo accordo.

«La stima di un avanzo tanto ingente precisano Grosselli e Meneghini non è di per sé una priorità del fondo ed è figlia di una gestione prudenziale delle risorse. Sicuramente verrà corretta nei prossimi esercizi quando verranno introdotte prestazioni aggiuntive quali le integrazioni delle indennità di disoccupazione e i contributi alla formazione. L’obiettivo del comitato amministratore è quello di garantire certezza nelle prestazioni offerte dal fondo ai datori di lavoro, restando ovviamente all’interno di un equilibrio finanziario che dia solidità al fondo anche nel prossimo futuro».

Da ricordare che le aziende aderenti versano un contributo ordinario pari allo 0,45% delle retribuzioni valide ai fini previdenziali, per un terzo a carico del dipendente e per due terzi a carico del datore di lavoro. La Provincia garantisce inoltre uno sgravio dell’Irap dovuta pari al 50% dei contributi versati al fondo di solidarietà del Trentino.

Scarica il pdf: Fondo di Solidarietà ART 070417