26 febbraio 2019 – Corriere del Trentino

Giunta a sei. Sindacati critici.  «Assurdo che la proposta arrivi da chi chiedeva l’abolizione dell’ente»

La scelta di allargare la giunta regionale da cinque a sei membri continua a far discutere. «Ci saranno più assessori che competenze — dice Michele Buonerba, segretario della Sgb-Cisl di Bolzano — Nominare degli assessori “senza portafoglio” sarebbe un errore politico, soprattutto per la Volkspartei. A meno che non decidano di ritrasferire delle competenze alla Regione, ma non mi pare che al momento ci siano le condizioni, non ha senso aumentare le cariche».
La nomina in più, come ha spiegato il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher, si rende necessaria per garantire un vice presidente di lingua tedesca, previsto dallo Statuto d’autonomia. «Le regole sulla rappresentanza linguistica creano sempre più problemi — aggiunge Buonerba — e ora lo stiamo vedendo anche a livello regionale. Credo che andrebbero riviste. Non si può fare un’alleanza politica subordinata a quella etnica».
L’ipotesi di una giunta a sei, se non a sette, come continua a chiedere la Lega altoatesina, suscita forti perplessità anche in Trentino. «A stupire di più — osserva il segretario provinciale della Uil Walter Alotti — è il fatto che la svolta venga proprio dalla Svp che ha sempre detto che la Regione è una scatola vuota e chiedeva di abolirla. Il che significa che anche loro iniziano ad avere problemi di stabilità politica e sono costretti a soddisfare le richieste degli alleati». Il dato preoccupante secondo il sindacato è che aumenteranno i costi della politica, ma il ruolo della Regione continuerà ad essere marginale. «La scelta di nominare un assessore in più — continua Alotti — appare ancora più ridicola se pensiamo che il presidente probabilmente si terrà la previdenza, che è una delle competenze più importanti. Se poi è vero che la Regione sta pensando di far saltare il taglio dei vitalizi, mi pare evidente che c’è un problema di tenuta etica».
Assoimprenditori preferisce non entrare nel merito delle scelte politiche, però fa notare che l’ente ha competenze marginali. «I progetti che passano attraverso la Regione sono pochissimi — sottolinea il presidente degli imprenditori altoatesini Federico Giudiceandrea — Quando la pubblica amministrazione spreca risorse per cose che non hanno effetti dispiace, però ci rendiamo con-to che gli equilibri politici vanno garantiti».
Per le Acli quello che va ripensato è il concetto di Regione. «Nell’ottica di portare avanti una visione moderna dell’autonomia l’ente regionale può giocare un ruolo fondamentale. — spiega il presidente trentino Luca Oliver — Ci aspettiamo che il nuovo esecutivo chiarisca come intende interpretarlo».
Il più grande limite per Oliver sta nel fatto che le revisioni dello Statuto sono sempre andate avanti su binari separati: uno trentino e uno bolzanino. «Bisognerebbe procedere in modo unitario— conclude il presidente — nelle comunità questo approccio è ancora molto forte. Per ora manca questo tipo di visione, l’unica cosa che si sta cercando è un equilibrio nella divisione delle cariche. Ci auguriamo che si vada oltre».

Scarica il pdf: giunta ART 260219