15 gennaio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

«Giustizia, un comparto di serie B»

Cgil, Cisl e Uil pronti alla mobilitazione I sindacati: «Statali discriminati nel passaggio in Regione. Chiediamo garanzie»

«Aspettiamo conferme dai vertici politici, ma se le indiscrezioni dovessero essere confermate siamo pronti ad una mobilitazione durissima». Le indiscrezioni di cui parla il sindacalista Luigi Diaspro (Cgil) e che hanno allertato anche i colleghi di Cisl Fp e Uil Pa, vedono come ipotesi concreta l’istituzione di «un comparto di sere B», dove confluirebbe il personale della giustizia che si appresta a diventare personale regionale.

«La norma di attuazione della delega della giustizia— spiega Diaspro — prevede che i lavoratori debbano confluire in un unico ruolo del personale, e non di certo la creazione di un ambito autonomo di contrattazione». La delega di funzioni della giustizia alla Regione, considerata un successo politico, vede coinvolti 400 impiegati del settore giudiziario. «Se fosse vero — continua Diaspro — non solo si creerebbe una discriminazione e una disparità di trattamento per i neoassunti, ma verrebbe gettato al vento tutto il lavoro che in loro rappresentanza e tutela abbiamo fatto fino ad ora. Infine, perdere in questo modo i progressi fatti attraverso tre tavoli di lavoro, risulterebbe davvero una presa in giro». Le conseguenze di una tale decisione infatti porterebbero alla formulazione di un contratto ben diverso da quello regionale attuale: «Il nuovo personale — spiegano Diaspro, Pallanch, Incapo — sarebbe escluso dai trattamenti giuridici ed economici, previsti nell’odierno contratto regionale, e realizzerebbe inquadramenti al ribasso sia rispetto alle professionalità e competenze pregresse sia rispetto a comparabili profili regionali». Con un aumento di lavoratori e lavoratrici di ben 400 unità, la strada proposta dai sindacati era quella di disporre, all’interno del contratto regionale, nuove disposizioni: «Abbiamo sempre sostenuto — ricorda Diaspro — la possibilità di creare un ambito con nuovi profili professionali, all’interno del comparto regionale. Quindi, se l’idea fosse questa, e non quella di creare un comparto di serie B, non ci sarebbe nessun problema: anzi, sarebbe l’attuazione di ciò che avevamo proposto da tempo»

Una seconda questione invece accende i riflettori al tavolo di rinnovo per il contratto regionale: «Vogliono revocare le tutele per chi proviene da altre amministrazioni — spiega Diaspro — e per noi, che difendiamo la parità di trattamento, è inaccettabile: non possono essere valide tutele solamente per chi lavora in regione o alla camera di commercio». E, sempre in termini di rappresentanza, si stanno decidendo proprio in questi giorni quali saranno le associazioni sindacali ammesse al tavolo della rappresentanza negoziale. «Chiediamo al presidente dell’Agenzia provinciale per la rappresentanza negoziale — conclude Cgil, Cisl e Uil — che ci venga data la possibilità di rappresentare, al tavolo delle trattative, anche i nuovi arrivati. In caso contrario siamo pronti ad una severissima mobilitazione».

Scarica il pdf: giustizia ART 150117