25 maggio 2017 – Corriere del Trentino

 IlcasodiLucaMalossini
I SOLDI DEI BIM PER IL LAVORO,  UN’INIZIATIVA DA CONTINUARE

Si parla spesso male dell’amministrazione, sia essa provinciale o comunale. Come cittadini non siamo mai contenti, in ogni decisione presa da parte di chi governa cerchiamo sempre il lato negativo piuttosto che quello positivo. Un modo di fare che un po’ mi appartiene, lo riconoscono senza addurre scuse.

In parte mi condiziona sicuramente la mia ideologia politica, visto che non ho votato per il centrosinistra, e in parte la poca fiducia che ho nella politica
in generale. Devo però affermare, perciò ho deciso di scrivere al vostro giornale, che l’iniziativa di creare lavoro grazie ai soldi messi a disposizione dal Bacino dell’Adige merita un convinto plauso.

I Bim (Bacini ibriferi montani) per me hanno sempre rappresentato un’entità di difficile interpretazione. Ogni tanto capitava di leggere qualcosa sui giornali, ma sempre in maniera distratta, colpevolmente distratta, mi viene oggi da pensare. Gli oltre quattro milioni e mezzo di euro messi a disposizione della Provincia da parte del Bim dell’Adige delineano un’interessante prospettiva, ossia di utilizzare parte delle risorse derivate dalla produzione di energia elettrica per aiutare i disoccupati. Un esempio virtuoso che merita di essere evidenziato e che spero possa trovare degli emulatori.

Giancarlo Baldessari, ROVERETO

Caro Baldessari,
Mi piace la sua lettera, soprattutto per l’onestà intellettuale di riconoscere quando una scelta amministrativa — indipendentemente dal colore politico di chi la mette in pratica — è buona. La decisione del Bim dell’Adige, accolta e sostenuta dalla Provincia, di mettere a disposizione 4,5 milioni per generare occupazione va annoverata tra le proposte migliori degli ultimi tempi. I Bim hanno sempre dato un aiuto al territorio di appartenenza, magari veicolando parte delle risorse in settori importanti ma non propriamente strategici. Intervenire sul lavoro, coinvolgendo 330 disoccupati, è un segnale da salutare positivamente.

Vorrei però aprire una piccola parentesi per dare a Cesare quel che è di Cesare: se il Bim dell’Adige ha deciso di intraprendere una simile strada, un po’ di merito deve essere ascritto al segretario della Uil, Walter Alotti. Un anno fa, dalle pagine del Corriere del Trentino, Alotti lanciò un appello ai Bim: «Ci sono 40 milioni fermi, vengano investiti sui Comuni». All’inizio sembrava una richiesta destinata a cadere nel vuoto, poi la svolta. Quanto successo dimostra che le proposte, se motivate e ancorate alla realtà, possono trovare concretizzazione. Il difficile, semmai, viene adesso: garantire un’adeguata continuità e organicità all’iniziativa.

Scarica il pdf: Malossini ART 250517