09 aprile 2017 – Corriere del Trentino

Inail: morti bianche in calo, crescono gli infortuni

Dati regionali 2016: i decessi da 25 a 22.

Alotti: «Serve il reato di omicidio sul lavoro»

In Trentino Alto Adige, nel 2016, sono stati registrati 22 casi di morte sul lavoro, tre in meno rispetto ai 25 del 2015, per un decremento del 12%. Invece sul fronte degli infortuni si è verificato un aumento: ci sono 504 casi in più, da 23.336 a 23.840, per una differenza del +2,2%. I dati sono forniti dalla Cgia di Mestre, che fa riferimento al report mensile con i dati provvisori dell’Inail.

Lo stesso andamento, anche se con accenti diversi, si ha a livello nazionale. Le morti bianche calano da 1172 a 1018, -13,1%, mentre gli infortuni crescono dello 0,7%, da 632.655 a 636.812 unità.

Walter Alotti, segretario dela Uil del Trentino, punta comunque a tenere sempre alta la guardia: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ma non ha specifiche norme di carattere penale per i gravi infortuni sul lavoro e malattie professionali. In questo senso è stato presentato in Parlamento un disegno di legge, che mira ad introdurre nel nostro ordinamento il “reato di omicidio sul lavoro”, sulla falsariga di quanto recentemente introdotto nel nostro ordinamento con il cosiddetto “omicidio stradale”. Certo — prosegue — la strage continua e nemmeno i programmi degli enti preposti alla sicurezza del lavoro, i servizi di prevenzione delle Asl e le tante iniziative anche bilaterali fra aziende e sindacati riescono a porre freno. Ed è vero che questo andamento non si interromperà con una norma in più, seppur di carattere penale. Ma ancora in troppe aziende, in una struttura produttiva nazionale e locale fatta in gran parte di innumerevoli piccole aziende, si fa troppo affidamento alla fortuna, senza mettersi a norma e confidando che la stessa repressione sia circoscritta a conseguenze più che altro economiche od amministrative. Da qui il nostro appoggio a questa innovazione normativa coordinata, con poche altre disposizioni semplici, non costose ed efficaci».

Una proposta infine: «Diffondere in tutti i settori la figura “territoriale” del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, già in essere nell’artigianato, da estendere sicuramente al terziario, all’agricoltura, in tutti i settori dove sono predominanti le piccole, piccolissime imprese».

Scarica il pdf: Inail ART 090417