18 ottobre 2017 – Corriere del Trentino

«Integrativo, la Fiom mette a repentaglio i lavoratori» Il segretario Uilm Atanasio critica la federazione: «Dovevano rimanere al tavolo delle trattative»

«Sono sempre più sconcertato dalla Fiom». È una dura critica quella che Luciano Atanasio, segretario della Uilm del Trentino, rivolge nei confronti della federazione dei metallurgici in relazione al contratto integrativo dell’artigianato firmato lo scorso 28 agosto dalla sua sigla e dalla Cisl.

«Sono anche sconcertato dall’atteggiamento della Cgil che non è riuscita a riportare la Fiom sulla strada del dialogo — aggiunge Atanasio — Questo mi fa pensare che la segreteria, in seno alla confederazione, conti meno della Fiom».

Entrando nel dettaglio, il segretario Uilm critica «il fatto di dire alle aziende, anche industriali, di privilegiare quei fornitori artigiani che non applicano il contratto appena firmato rispetto a chi lo ha sottoscritto». Una posizione che, continua Atanasio, «mi puzza di boicottaggio». Ciò che si domanda in relazione a ciò il segretario dei metalmeccanici della Uil è «se alla Fiom hanno pensato che così facendo si potrebbero causare dei danni» che «inevitabilmente» ricadrebbero sui lavoratori: «È chiaro — prosegue — che se le aziende non avranno commesse saranno nella necessità di ridurre i costi, e il loro costo principale è la manodopera». Di conseguenza, secondo il sindacalista, tali aziende «potrebbero essere costrette a licenziare».

«Da che parte sta la Fiom? Sta con i lavoratori dell’artigianato? Sta con i lavoratori dell’industria? O con chi?» si domanda il segretario Uilm, ricordando poi che «già dal 2009 fino all’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro del settore industriale, la Fiom non ha firmato contratti». Nonostante ciò i lavoratori iscritti alla federazione della Cgil, accusa ancora Atanasio, «hanno fruito degli aumenti contrattuali firmati dagli altri, così come anche i loro lavoratori dell’artigianato fruiranno degli accordi e quindi degli incentivi anche monetari degli altri».

«È perfettamente inutile andare nelle fabbriche a lamentarsi, o meglio, fare in modo che gli altri si lamentino con il pretesto di dire che le altre sigle stanno con i “padroni” — riprende Atanasio — Eppure, ricordo ai colleghi della Fiom, gli altri firmano contratto, portano ai lavoratori qualcosa di concreto. Loro invece non portano altro che lamentele politiche e i lavoratori non si cibano di politica ma di ciò che la contrattazione consente loro di ottenere, per le loro necessità e per quelle delle loro famiglie». «Non è così che si fa sindacato» tuona il segretario Uilm, contestando «ciò che leggo nei giornali», ossia «che la Fiom starebbe cercando una soluzione unitaria con le altre sigle e vorrebbe riaprire il tavolo di discussione». «Così è troppo comodo: il contratto c’è e sono stati ottenuti dei risultati, anche se magari non eclatanti, ma sono pur sempre dei risultati» continua Atanasio, rivolgendo quindi una richiesta ai «compagni della Fiom»: «Lo sapete che il contratto perfetto non esiste. Dovevate rimanere al tavolo delle trattative con noi e non andarvene ma, soprattutto, non andare a mettere zizzania tra i lavoratori».

Scarica il pdf: integrativo ART 181017