24 marzo 2017 – Corriere del Trentino

«Irpef, i Cud sono già stati corretti»

Le rassicurazioni di Quaglierini, presidente del comitato Inps. Confermati i conguagli a maggio

«Abbiamo verificato i Cud di alcuni pensionati: sono già stati corretti». La rassicurazione arriva da Flavio Quaglierini, presidente del Comitato provinciale Inps Trentino. Quaglierini ha anche avuto garanzie dall’Inps di Trento sulla tempistica dei conguagli: come anticipato ieri dal Corriere del Trentino, decorreranno da maggio. Il nodo è venuto al pettine nelle scorse settimane. Nella manovra finanziaria del 2016, approvata dal Consiglio provinciale nel dicembre 2015, la giunta aveva ottenuto l’approvazione dell’estensione dell’esenzione dall’addizionale Irpef (1,23%) dei pensionati trentini. L’esenzione, in altre parole, non si sarebbe più dovuta applicare solo a coloro che avevano un reddito fino a 15.000 euro, ma fino a 20.000 euro.

Il problema

Poiché il reddito di riferimento è quello dell’anno precedente, la misura sarebbe dovuta operativamente scattare con il primo gennaio di quest’anno. Ma così non è stato: i pensionati che l’anno passato hanno dichiarato tra i 15.000 e i 20.000 euro hanno continuato a pagare l’addizionale.

Il disguido — secondo l’Inps di Trento — dipende dagli uffici locali, ma da quelli centrali. «È a Roma — ha spiegato il direttore della sede di Trento, Stefano Zabotto — che vengono recepite le normative pubblicate sui bollettini ufficiali e ad adeguare, di conseguenza, gli automatismi del sistema informatico che elabora le pensioni. Non siamo noi a farlo e non comunichiamo nemmeno noi le novità legislative adottate dalla Provincia. Gli uffici centrali recepiscono le diverse addizionali e procedono. Si tratta di operazioni che passano sopra le nostre teste».

I soldi

Quanti soldi sono in gioco? Ipotizzando un reddito di 20.000 euro, fino a 15.000 euro l’esenzione è già operativa. Sui 5.000 euro rimanenti, l’1,23 per cento vale 61,5 euro all’anno. Cifre non roboanti che, però, a un pensionato fanno comunque comodo. L’Inps non ha la possibilità di accertare rapidamente quanti siano le persone interessate dall’errore. «Questi dati andrebbero estratti con una ricerca ad hoc a Roma», precisa Zabotto.

Il fatto che i Cud siano stati corretti, come ha accertato Quaglierini, è la precondizione affinché i conguagli — e le successive quote — possano essere accreditati sulle pensioni mensili dei pensionati trentini aventi diritto.

Naspi

Già la prossima settimana, intanto, il comitato regionale Inps sarà chiamato a sciogliere un altro nodo, spiegando come mai a tutti i patronati trentini risulta che le pratiche Naspi, l’assegno di disoccupazione, si protraggano fino a quattro mesi. Il direttore regionale, Marco Zanotelli, qualche settimana fa invece sottolineato che «il 98 per cento delle pratiche viene trattato entro trenta giorni». Zanotelli non concede anticipazioni: «Fornirò tutti gli elementi alla riunione del comitato», spiega.

Scarica il pdf: Irpef ART 240317