28 aprile 2017 – Corriere del Trentino

«Itas merita una pausa di riflessione a 360 gradi»

Dellai apprezza la dilazione della discussione. Ianeselli e Alotti: «Ripristinare valori e legalità»

«Come ho già detto in precedenza, credo che una pausa di riflessione dopo quanto accaduto sia più che opportuna». Lorenzo Dellai, deputato di Democrazia solidale, commenta l’esito dell’assemblea dei delegati di Itas mutua, riunita ieri in rappresentanza di oltre 696.000 soci e assicurati. La “cacciata” del presidente Di Benedetto e del cda non si è verificata, come forse avrebbero sperato quanti sono stati spiazzati dalla realtà evidenziata dall’inchiesta incentrata sull’ormai ex direttore Ermanno Grassi.

Il rinvio della parte straordinaria dell’assise, relativa alle modifiche statutarie per un eventuale nuovo mandato di Di Benedetto, rientra nella direzione auspicata dal deputato. La stessa assemblea, successivamente, ha però con 149 sì, 9 astenuti e 4 contrari «espresso solidarietà e fiducia al presidente e all’intero cda nella certezza che questi continueranno ad operare per la crescita di Itas e la salvaguardia dei suoi valori». «Una seria pausa di riflessione è più che opportuna – riprende Dellai – perché Itas opera in un mercato nel quale l’affidabilità e la credibilità sono punti fondamentali. Mi auguro che il rinvio consenta una riflessione a 360 gradi, come merita Itas».

Franco Ianeselli, segretario Cgil, torna a sollecitare «discontinuità» nell’amministrazione. «Al di là delle responsabilità penali individuali, da accertare, assistiamo a un grande problema di mancato controllo e mancata trasparenza» afferma il segretario menzionando la realtà eviscerata dall’indagine. «Ritengo inopportuno immaginare deroghe per gli amministratori, pur di fronte a un risultato di bilancio notevole (utile preimposte del gruppo a 25,6 milioni di euro, ndr), sono emersi episodi di grave malcostume. Oltre ai fatti penali da accertare, per la governance si può parlare di mancato controllo o azioni lontane dall’immagine che di Itas avevamo noi trentini. È il caso di ripristinare i valori per cui la mutua è nata».

Walter Alotti, segretario Uil, parte notando come in sala non si sia registrata una sollevazione contro Di Benedetto e il cda. «Gli organismi di una società privata perseguono interessi privati. Continuiamo a auspicare pulizia e legalità, oltre che la possibilità per i dipendenti di avere un rappresentante nel cda di mutua e fondazione. Non faccio il moralista: se i delegati riterranno ammissibile la continuazione degli attuali amministratori, ne sono felice. A me interessa che la magistratura faccia il suo corso».

Scarica il pdf: Itas ART 280417