20 maggio 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Itea, Piazza Dante esulta: «Due milioni di utile»

I sindacati attaccano: «Non costruite più case»

Avanzo frutto della nuova fiscalità, del personale provinciale e dell’aumento dei canoni

Il bilancio 2016 di Itea chiude con un «utile» di 1,9 milioni. Questo il principale risultato indicato ieri dal presidente della società Salvatore Ghirardini. Non essendo, però, Itea una società con fini di lucro, sarebbe forse più corretto parlare di avanzo di amministrazione. Quasi due milioni che saranno utilizzati per ridurre il debito della società — assunto dalla Provincia — attualmente di 68 milioni di euro. Un debito che si conta di estinguere nel 2032. Critici i sindacati che chiedono un incontro urgente con l’assessore Carlo Daldoss per parlare dei nuovi alloggi che non si realizzano più, dell’indicizzazione Icef promessa ma non attuata e del Bausparen decollato in Alto Adige ma non in Trentino.

Il risultato di bilancio è in sostanza il prodotto di una riduzione dei costi di esercizio. Circa 500.000 euro sono stati risparmiati per il fatto che ora la Provincia paga direttamente il personale messo a disposizione dell’ente. Il risparmio più consistente è venuto dalla fiscalità grazie al nuovo regime che parifica la Spa alle ex Iacp: da 10,7 milioni di imposte nel 2015 a 4 milioni nel 2016. Circa un altro milione di euro (910.740 euro) in più rispetto al 2015 deriva dall’aumento dei canoni di affitto.

Tra i risultati positivi, l’aumento degli alloggi ristrutturati e riconsegnati all’utenza: 577, con un incremento del 64% rispetto alla media del triennio precedente. Le nuove realizzazioni, invece, sono sostanzialmente ferme e tengono a mala pena il passo delle vendite di immobili giudicati di gestione troppo onerosa: 63 le nuove realizzazioni nel 2016 a fronte di un patrimonio di oltre 10.000 alloggi. Circa 20 milioni la spesa a carico della Provincia.

«Il Bilancio 2016 — ha commentato il presidente Rossi — dimostra che una mission importante la si può realizzare anche tenendo in equilibrio i conti, o addirittura realizzando un utile. Le attività future si articoleranno lungo quattro assi fondamentali: dismissioni di alloggi che hanno un costo elevato, senza fare diminuire l‘offerta; nuovi acquisti e nuova per compensare le dismissioni di cui dicevamo; riqualificazione energetica e urbanistico-architettonica del patrimonio; elaborazione del nuovo piano, scaduto l’anno scorso».

«Le cifre del bilancio Itea — replicano all’unisono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil — sono sicuramente soddisfacenti. Non altrettanto si può dire delle politiche abitative. Negli ultimi anni la Provincia ha rallentato gli investimenti e il piano casa che doveva portare entro il 2016 a tremila nuove abitazioni a canone sociale e tremila a canone moderato è rimasto in gran parte disatteso: non si è raggiunto nemmeno un terzo dell’obiettivo». «Nel frattempo — ricordano Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti — il mondo del lavoro è cambiato e molti giovani hanno occupazioni precarie e discontinue che difficilmente permettono di ottenere un mutuo. Immettere nuovi alloggi sul mercato avrebbe un impatto positivo anche per calmierare i costi».

Annunciando la richiesta di «un incontro urgente con Daldoss», i segretari di Cgil, Cisl e Uil indicano anche altri motivi di critica: «Sull’indicizzazione dell’Icef abbiamo ottenuto molte rassicurazioni a parole, ma ancora nessun fatto e intanto ci sono persone che perdono l’alloggio sociale o sin trovano con un canone più caro per un meccanismo perverso che li considera più ricchi di quanto sono realmente». C’è poi il progetto Bausparen (risparmio casa), spesso annunciato ma «non ancora partito».

Scarica il pdf: Itea ART 200517