4 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

 «Lavoro, investire ancora in conoscenza» Documento unitario di Cgil, Cisl e Uil su fiscalità, welfare e contratti

Investimenti in conoscenza come traino dello sviluppo, e nelle politiche attive del lavoro. Sono le due principali richieste che i sindacati hanno formulato nelle loro osservazioni alla manovra 2018 della Provincia. Sul fronte degli investimenti «strategici», Cgil Cisl e Uil ricordano che «l’investimento pubblico nel settore della conoscenza è leva fondamentale per uno sviluppo duraturo, sostenibile e di qualità. Istruzione, alta formazione universitaria, ricerca e trasferimento tecnologico debbono essere il fulcro di una strategia che punta alla qualificazione del capitale umano come strumento indispensabile a traghettare il Trentino verso i nuovi assetti produttivi, occupazionali e sociali che si affermeranno grazie alla rivoluzione tecnologica in atto».

I sindacati considerano «ancora insufficienti gli investimenti sul fronte delle politiche attive del lavoro e dei servizi per l’impiego»: «Va rafforzata incalzano la capacità di Agenzia del Lavoro di leggere in maniera prospettica la domanda di lavoro delle imprese locali e di rispondere con efficacia alle necessità registrate nel mercato del lavoro grazie a più evoluti servizi di incontro domanda/offerta di lavoro e a percorsi di qualificazione professionale individualizzata dei disoccupati, in particolare dei giovani, delle donne e dei lavoratori over 50, affinché possano con più facilità cogliere le opportunità di occupazione create dall’economia locale».

Fisco. I sindacati chiedono di essere coinvolti quando la giunta definirà i meccanismi di aiuto alle imprese tramite il credito di imposta, nonché l’avvio di una compiuta analisi degli effetti dell’ingente riduzione fiscale di cui godono le imprese locali. Rinnovata la richiesta di indicizzare l’Icef all’inflazione, aumentando gli incentivi al lavoro e le detrazioni delle spese in particolare quelle legate all’assistenza, e di rafforzare politiche abitative di tipo sociale per agevolare l’accesso alla casa dei ceti meno abbienti. Infine, sul fronte dei contratti, Cgil Cisl e Uil si dicono «convinte della possibilità di chiudere positivamente i tavoli negoziali aperti nel settore pubblico “allargato” (enti locali, sanità, personale docente della scuola, società partecipate, formazione professionale paritaria, lavori socialmente utili ecc.) destinando ai rinnovi le risorse necessarie».

Scarica il pdf: politiche attive ART 041117