13 ottobre 2017 – Corriere del Trentino

Lorenz alla guida del gruppo Itas

I sindacati: una figura di garanzia Pomini: «Spero che il suo ruolo possa durare oltre la conclusione di aprile»

Giudizi positivi da parte dei sindacati confederali trentini in merito all’elezione di Fabrizio Lorenz alla presidenza del gruppo Itas, nel consiglio di amministrazione dell’altro ieri. Un ritorno a una leadership trentina, dopo sette anni. Lorenz traghetterà la compagnia regionale fino ad aprile, prendendo il posto di Giovanni Di Benedetto, friulano, che comunque resta in cda. Sempre ieri il consiglio ha deliberato una riduzione del 25% dei compensi.

Lorenzo Pomini, segretario della Cisl, è il sindacalista che si sbilancia di più: «È stata assunta una saggia decisione. Di Benedetto ha fatto quello che doveva fare, dimettendosi. Lorenz conosce molto bene Itas (è nel gruppo dal 1983 ed è stato direttore generale, prima della salita di Ermanno Grassi, ndr). Forse il tempo è breve» osserva, in merito al fatto che il neopresidente per ora dovrà condurre la società fino alla fine del mandato in aprile 2018. «Magari i tempi si possono allungare — auspica — per dare continuità all’interno della società e all’esterno». Per quanto riguarda le vicende giudiziarie, «sicuramente dovremo attendere il terzo grado di giudizio — prosegue Pomini —, non sarà una cosa breve, parliamo di anni. Un tempo che è incompatibile con i ritmi della compagnia. Saranno i giudici a spiegare com’è andata. Intanto la società ha bisogno di lavorare. E Lorenz è una figura di garanzia».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Franco Ianeselli, segretario della Cgil: «Faccio a Lorenz gli auguri di buon lavoro. La scelta sul suo nome pone le premesse per il rilancio della credibilità di Itas». «È apprezzabile — continua il sindacalista — il riferimento al lavoro dei dipendenti, spero che si sviluppi un dialogo proficuo. Un tema importante sarà quello del coinvolgimento dei dipendenti nel governo della società».

Anche Walter Alotti, segretario della Uil, vede positivamente l’ascesa di Lorenza: «Percepisco una buona soddisfazione per la scelta dell’ex direttore generale. Mi auguro che arrivi fino in fondo nel proposito di far entrare i dipendenti in cda». «Anche la diminuzione dei compensi è un buon segnale — prosegue — a conferma di un indirizzo verso una maggiore sobrietà». «A dire il vero io non sono innamorato di “trentinismo”» afferma, in riferimento alla lettura che vuole che con Lorenz la mutua ritorni ad un controllo locale, dopo anni di presidenza esterna (dal Friuli Venezia Giulia). «Ma so che Lorenz è molto stimato in azienda, per cui spero che tutto vada bene e altrettanto spero di non aver sorprese. So che era rimasto un po’ in disparte dopo l’ascesa di Grassi».

Fra le prime dichiarazioni del neopresidente la volontà di ridare al consiglio di amministrazione «un ruolo attivo in tutte le future scelte strategiche della compagnia».

Lorenz è stato preferito al vicepresidente Vicario Giuseppe Consoli, comparso nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto in primis Grassi e rappresentante del mondo degli agenti, come Di Benedetto.

Scarica il pdf: Itas ART 131017