30 agosto 2017 – Corriere del Trentino

Marangoni, il fatturato cala di 107 milioni

Ma l’ad Maggioni conferma: «Niente esuberi alla fine del contratto di solidarietà»

Alla fine del contratto di solidarietà, il 19 settembre prossimo, Marangoni Rovereto conferma che non ci saranno altri esuberi di personale. Intanto viene reso noto il bilancio 2016 a livello di gruppo, che vale 235 milioni di euro, 107 milioni in meno rispetto ai ricavi 2015, con un Ebitda comunque positivo all’8%.

La contrazione di fatturato di oltre cento milioni di euro ha due motivi fondamentali, come spiega l’ad Dino Maggioni: «Incide la vendita della parte commerciale (Pneusmarket, ndr) e il fatto che in bilancio 2015 impattava positivamente una grossa commessa di Marangoni Meccanica, che ha venduto un impianto “chiavi in mano”. Il 2016 è stato un anno più normale. Il risultato netto è in linea con l’anno precedente».

Sul fronte occupazionale, alla fine dei 12 mesi di contratto di solidarietà i sindacati temevano che potesse tornare la necessità di esuberi (46 persone nel 2016), ma la società ha rassicurato. L’andamento altalenante della produzione, con fasi di picco e di stallo, sarà affrontato da un lato con la «polivalenza», formando il personale in modo che sia in grado di ricoprire diverse mansioni, dall’altro con lo smaltimento di tutte le ferie pregresse, fino alla fine dell’anno.

Rispetto alle prospettive, l’azienda fa sapere che «il 2017 sarà ancora un anno di contrazione del mercato della ricostruzione. Nel 2018 ci aspettiamo che all’aumento delle immatricolazioni di autocarri e autobus che si è registrato in Europa e, in particolare in Italia, a partire dalla fine del 2015 corrisponda un aumento delle vendite degli pneumatici ricostruiti. Dopo anni di continui assestamenti del mercato degli pneumatici ricostruiti, il futuro poi sarà di chi meglio degli altri offrirà alle flotte le migliori soluzioni di contratti “al chilometro” e metterà a punto le migliori innovazioni di processo». Per dare impulso all’attività, negli ultimi tre anni Marangoni ricorda di aver investito a Rovereto «oltre 10 milioni per sala mescole, qualità e prodotti».

Fra i sindacati Ivana Dal Forno (Femca Cisl) e Osvaldo Angiolini (Uiltec), pur con la dovuta cautela, considerano positivi i segnali provenienti dalla multinazionale roveretana.

Scarica il pdf: Marangoni ART 300817