13 settembre 2018 – Trentino, Corriere del Trentino

 Mariani, arrivano le prime grane. Lavoratori domani in piazza

A giugno di quest’anno il nuovo impianto Mariani di Rovereto è stato inaugurato, dopo il complicato trasferimento da Tiarno in Val di Ledro che ha scongiurato lo spostamento del ramo di Omr in provincia di Brescia. Domani scatta però il primo sciopero di otto ore su tutti i tre turni: in sostanza Fim Cisl e Uilm contestano all’azienda di aver adottato decisioni che peggiorano significativamente le condizioni economiche dei lavoratori, con una riduzione di centinaia di euro al mese in busta paga.
Sembra che le agevolazioni che hanno ammorbidito il passaggio stiano per finire. «A pochi giorni di distanza dall’incontro del 25 luglio l’azienda ha comunicato l’attivazione, a partire dal 20 agosto, del servizio mensa al prezzo di 2,50 euro al giorno a carico di ciascun lavoratore (cifra che consideriamo eccessiva, anche rispetto a quanto praticato in molte altre aziende del territorio) e l’intenzione di sospendere da fine anno la messa a disposizione delle auto aziendali per i pendolari». «Alle condizioni prospettate dall’azienda (e da noi non condivise), la riduzione salariale che ne conseguirebbe sarebbe di diverse centinaia di euro al mese — dicono Paolo Cagol (Fim) e Luciano Atanasio (Uilm) — rendendo le condizioni economiche offerte da Mariani significativamente peggiorative rispetto a quelle precedentemente garantite». L’azienda dovrebbe pensarci, «anche in ottica di fidelizzazione e mantenimento delle proprie maestranze». I sindacati, dopo aver dimostrato di essere responsabili nella fase di trasferimento, si sentono chiudere le porte in faccia: «Nessuna delle proposte e richieste di gestione condivisa del trasferimento è stata accolta e nessun impegno concretamente formalizzato. Riscontriamo inoltre una situazione di forte e crescente tensione e malcontento tra le maestranze». Quindi domani sciopero e in seguito blocco degli straordinari. Le richieste: auto aziendali per i pendolari almeno per tutto il 2019 e un contributo mensa sotto la soglia di un euro. Inoltre «modalità condivise di chiusura dei rapporti di lavoro per i pendolari che non riescono a proseguire e un piano di stabilizzazioni». Entro l’anno i sindacati produrranno anche una piattaforma per il rinnovo dell’integrativo.
Negli ultimi due anni i dipendenti Mariani sono saliti da 150 a 200 unità.

Scarica il pdf: mariani ART 130918