10 marzo 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Migranti, salta il lavoro: «Ci perdono i trentini»

Una presa di posizione, netta e decisa, quella ribadita dai principali sindacati trentini nella mattinata di ieri, contro le decisioni in materia di immigrazione ed i tagli nel mondo dell’accoglienza dalla nuova amministrazione provinciale. Una presa di posizione che viene chiesta anche a Federcoop, su un tema che interessa tanti posti di lavoro e su cui attori come Confindustria, con il suo presidente Fausto Manzana, si sono già espressi.

«Ci auguriamo che si concluda la crisi di governance della Federazione della Cooperazione –ha spiegato il segretario della Uil, Walter Alottiche non si abbandoni la vecchia strada della solidarietà e della convivenza».

A rischio 140 posti

Ecco quindi che nella mattina di ieri piazza Pasi si è riempita in occasione del presidio, organizzato dalle sezioni trentine di Cgil, Cisl e Uil, sul tema dell’accoglienza e sulle decisioni in materia. I tagli al sistema d’accoglienza, oltre ai pesanti e problematici effetti sui migranti e le loro vite, portano con sé dei “danni collaterali” non da poco: si parla infatti di circa 140 esuberi se il disegno della Provincia arrivasse a compimento. Motivo per cui si è chiesta a gran voce l’attivazione immediata del tavolo per le ricollocazioni dei lavoratori, per far fronte a queste problematiche. In discussione, però, non ci sono solo i posti di lavoro, ma i valori di una regione.

La Cgil: «Basta silenzio»

«Questa è una manifestazione –ha sottolineato il segretario della Cgil Trentino Ianeselliper ricordare a chi sta in silenzio, perché oggi è conveniente farlo, di uscire da questo silenzio. Ci sono momenti in cui si sceglie da che parte stare».

«Danneggiati anche i trentini»

In riferimento all’amministrazione provinciale, dopo aver ricordato come anche gli italiani siano stati un popolo di migranti, il segretario della Cisl Pomini ha ricordato: «Vinte le elezioni si governa secondo i propri principi e slogan, ma chi governa deve riconoscere tutti ed i diritti di tutti. Se lo slogan prima i trentini ha comportato tante perdite di posti di lavoro di trentini e non, allora mi pare che si sia partiti proprio male».

Ecco le prime vittime

I tagli hanno già iniziato a “mietere” le prime vittime, sia per quanto riguarda i demansionamenti che per quanto riguarda contratti non rinnovati: a farne le spese tra gli altri sono stati tre ragazzi, di origini africane, che da inizio marzo si sono ritrovati senza lavoro. Samuel, Elvis e Parkoo dopo più di nove anni passati alla residenza Brennero, fin da quando era un alloggio studentesco, nel servizio di portierato notturno, hanno perso il proprio lavoro con il cambio d’appalto. Si tratta di tre ragazzi perfettamente integrati, che hanno affiancato al lavoro notturno lo studio, conseguendo chi una laurea in ingegneria delle telecomunicazioni, chi in ingegneria civile e chi un dottorato in economia e che dopo più di nove anni si ritrovano senza un lavoro poiché nel cambio di gestione, ora passata alla Croce Rossa, le loro posizioni non sono state inserite nell’elenco dei dipendenti che dovevano passare al nuovo gestore dalla Provincia. Un scelta ben precisa da parte della Provincia, sostengono i diretti interessati, che ha deciso di iniziare ad escludere proprio i lavoratori dei servizi collaterali, soprattutto in questo caso, che riguarda tre ragazzi di origini non italiane. Samuel, Elvis e Parkoo stanno quindi valutando come procedere con la Cgil tramite vie legali.
Presente al presidio la nuova segretaria del Pd trentino Lucia Maestri ha commentato: «Il messaggio importante che questa piazza ha dato è che non vogliamo rinunciare alla dignità di nessuno, né alla dignità di chi arriva né alla dignità del lavoro di chi li accoglie».

Scarica il pdf: migranti ART 100319