Comunicato stampa

UIL – Confesercenti del Trentino

9 ottobre 2017

Pagamenti della Pubblica Amministrazione in Italia.

Smentita dai dati 2016 la Provincia Autonoma di Trento che non è fra le 500 amministrazioni pubbliche più virtuose per la velocità dei pagamenti. Bene qualche Comune trentino, ma l’efficienza asburgica della PAT, tanto declamata dai nostri burocrati, non è suffragata dai dati pubblicati dal MEF.

La UIL e Confesercenti del Trentino chiedono di conoscere i reali ritardi, i tempi medi di pagamento e la percentuale di fatture realmente pagate dalla Provincia Autonoma di Trento nel 2016, alla luce delle statistiche pubblicate sul web a fine settembre dal Ministero dell’Economia e Finanza.

Risultano nell’elenco delle Amministrazioni virtuose nel 2016 diversi comuni trentini e qualche altro ente pubblico provinciale, che si evidenzia per il 100% di fatture ricevute ed effettivamente pagate (Comuni di Ledro, Rovereto, Castello Tesino, Pinè, Aldeno, Ala, Riva del Garda, Pergine, e Nago Torbole; la Fondazione Mach e Kessler, la Comunità Rotaliana e, ancora, Vallagarina, Alta Valsugana, Valsugana, il Consiglio Provincia di Trento, la RSA Civica di Trento e Trentino Riscossioni spa).

Saltano all’occhio i tempi brillanti di pagamento – da due a tre settimane dall’emissione della fattura – dei Comuni di Comano Terme, Primiero e S. Martino, Levico Terme, Canal San Bovo e Pinè. Bene anche quelli un po’ più lunghi (fino a quattro settimane), ma comunque virtuosi rispetto alla massa di amministrazioni ritardatarie. È il caso di Trentino Riscossioni spa, Consiglio Provincia di Trento, Opera Universitaria Trento e Comune di Castello Tesino. Questi ultimi enti trentini compaiono anche nella selezione delle 500 amministrazioni italiane virtuose in termini di ritardo, ovvero quelle identificate calcolando il tempo di pagamento delle fatture dei fornitori dalla loro scadenza anziché dall’emissione.

Spiace evidenziare che, anche se tutti i grandi enti e le società pubbliche trentine sono fuori dalla graduatoria dei dieci pagatori più lenti, non compaiono nemmeno in quella “dei pagatori più veloci”, dove la parte del leone la fa la, invece, la Regione Friuli Venezia Giulia.

Il problema dei tempi di pagamento della P.A. non è da sottovalutare. Sono tante le aziende piccole, ma anche quelle di rilievo, che sono andate in sofferenza in attesa del saldo delle proprie fatture da parte del “cliente pubblico”. A queste, poi, nemmeno le banche concedono credito nonostante vantino, appunto, rapporti di fornitura con amministrazioni ed enti pubblici. Sono aziende che infine hanno chiuso, disfandosi di dipendenti e collaboratori incidendo poi sui subfornitori che, di conseguenza, cessano anch’essi l’attività commerciale o di produzione.

Questa situazione si associa spesso – e anche in Trentino esiste la criticità – all’obbligo delle amministrazioni pubbliche di dover utilizzare il canale Consip per ricevere le offerte stesse di beni e servizi, col rischio per le aziende trentine di diventare fornitori di clienti che pagano tardi e chiedono forniture a prezzi fuori mercato o compatibili solo ad aziende grandi o nazionali.

Non è irrilevante nemmeno l’incidenza sul Pil del costo dei ritardi di pagamento per l’economia nazionale e locale. Si calcola che a livello nazionale son stati fatturati nel 2016 allo stato 158,9 mld di euro pari al 9,45% del Pil e che la perdita, pari a 46 miliardi di euro di mancati pagamenti nel 2016, corrisponda appunto al 2,28% del Pil stesso.

Certo, l’azione di ristrutturazione in corso in Provincia, il mancato turn over del personale che è andato in quiescenza in questi anni, la stretta della liquidità imposta dalle ultime finanziarie nonché una dirigenza burocratica provinciale sempre in “transumanza” da un servizio all’altro, al seguito degli assessori di turno… Tutto questo non ha certo giocato a favore dell’efficientamento dei processi di programmazione, liquidazione e pagamento dei fornitori della Provincia Autonoma di Trento.

Peraltro è evidente che la stessa richiesta di snellimento della macchina burocratica e del personale amministrativo da parte delle associazioni datoriali, in siffatto quadro politico burocratico, si è ritorta proprio a danno delle imprese e delle tante aziende che in Trentino “girano” attorno al più grande attore politico ed economico del nostro territorio.

Un’ultima osservazione: può essere che le stime ed i dati scontino il recente decollo della piattaforma digitale Siope, di raccordo delle banche dati pubbliche e raccolta dei dati delle diverse amministrazioni tenute alla comunicazione, per trasparenza, dei propri conti a livello di MEF, e quindi manchino amministrazioni, magari pure trentine, nel novero delle 13.450 tenute alle comunicazioni previste ed obbligate alla pubblicazione dei propri flussi di pagamento.

Di sicuro, comunque, non sarebbe neppure questo un buon segnale di efficienza e trasparenza per le nostre amministrazioni pubbliche locali.

 

Walter Alotti                          Renato Villotti

Segretario Generale                Presidente

UIL del Trentino                        Confesercenti del Trentino

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