04 dicembre 2018 – Trentino

Progettone, scontro Zobele-sindacati.

Nota unitaria dei segretari di Cgil, Cisl e Uil per replicare alle dichiarazioni del presidente di Confindustria Trentino

 

Il presidente degli industriali Enrico Zobele, commentando la relazione programmatica di Maurizio Fugatti e guardando oltre, è entrato anche sulle politiche del lavoro ed è stato piuttosto critico sul Progettone, sostenendo che occorrerebbe indirizzare le persone che sono inserite nel Progettone verso un impiego “attivo”. E oggi i segretari dei tre sindacati (Franco Ianeselli Cgil, Lorenzo Pomini Cisl e Walter Alotti Uil) intervengono con una nota congiunta per contestare l’assunto di Zobele.
«Sul Progettone il presidente di Confindustria sbaglia. Non solo negli ultimi anni non ci sono stati quegli aumenti salariali di cui parla il presidente Zobele, ma è stato rinnovato un contratto molto difficile che non ha intaccato il potere d’acquisto degli operatori e ha risposto alla crisi ampliando il numero di persone che potevano accedere a questa misura, perché la crisi ha inciso pesantemente sul mondo del lavoro anche in Trentino e ha chiesto non pochi sacrifici ai lavoratori. A questi sacrifici e a questa responsabilità va riconosciuto il giusto rispetto. Sarebbe, poi, singolare non ricordare – continua la nota unitaria – che è anche grazie ad uno strumento come il Progettone, invidiato da molte realtà a livello nazionale ed europeo, che abbiamo gestito la crisi: i tanti addetti licenziati anche dalle industrie, quelli più anziani, hanno trovato nel Progettone un’occupazione che li accompagna alla pensione, nel rispetto della loro dignità e favorendo la tenuta sociale della nostra comunità». «Concordiamo sulla necessità di rafforzare le misure di formazione e riqualificazione dei licenziati proprio nell’ottica di favorire il loro reingresso sul mercato del lavoro. Come sindacati trentini lo sosteniamo da anni. Se Confindustria vuole impegnarsi di più su questo fronte, allora è opportuno che alle prese di posizione verbali faccia seguire i fatti. L’articolazione territoriale di Fondimpresa, fondo per la formazione continua gestito da Industriali e sindacati, è un’esperienza molto positiva. Se si vuole rafforzare la formazione si legge nella nota allora Confindustria potrebbe aderire pienamente al Fondo trentino di Solidarietà che ha tra i suoi obiettivi anche quello di sostenere l’apprendimento permanente. È ora, infine, di superare anche il pregiudizio sugli strumenti di sostegno al reddito per i disoccupati: questi interventi grazie all’impegno del sindacato, sono costruiti sul principio di condizionalità, cioè prevedono che la persona senza lavoro si attivi. Ed è così proprio perché crediamo che non è con l’assistenzialismo che si risolvono i problemi. Inoltre abbiamo sempre sostenuto che il welfare trentino è un cantiere in divenire, che necessita di continui aggiornamenti e miglioramenti. In questa logica stiamo lavorando alla creazione di un osservatorio sui fabbisogni delle imprese, misura proposta da Cgil Cisl Uil e prevista finalmente dalla legge. Perché uno strumento di questo tipo abbia forza anche Confindustria deve farsi parte attiva, andando oltre il solito ritornello che le imprese non trovano le figure professionali di cui hanno bisogno. Questo è possibile se cominciano a dire quali sono i profili di cui hanno bisogno».

Scarica il pdf: Progettone ART 041218