19 maggio 2019 – Corriere del Trentino

 Qualità in albergo, Uiltucs striglia Asat. Battaiola punta il dito sul livello dei collaboratori. Largher: «Integrativo, tutto fermo da 20 anni» Confronto impietoso con l’Alto Adige. «A Bolzano quando c’è un problema si discute, qui no»

Per il neopresidente dell’Asat, Gianni Battaiola, una delle componenti più deboli del turismo trentino è la qualità del servizio offerta dai collaboratori. Ribatte a stretto gito il segretario regionale Uiltucs Walter Largher: «In Alto Adige sono vent’anni che firmiamo contratti territoriali: quando c’è un problema lo si affronta e lo si risolve. In Trentino invece non ci sono nemmeno incontri: ho l’impressione che gli albergatori vogliano lavorare solo con la Provincia. Ma attenzione: i contratti si fanno con noi». La sensazione è che questo sia un atteggiamento radicato da anni negli albergatori, per questo il sindacalista chiede di voltare pagina, «riconoscere i limiti e le necessità di entrambe le parti e cominciare a discutere».
In provincia di Trento i lavoratori del comporto turistico sono 20-22mila. Il settore rappresenta una fetta importante dell’economia locale, come del resto, se non di più, in Alto Adige. Per questo, se il presidente della maggiore categoria alberghiera si focalizza sulla necessità di innalzare il livello del personale, il sindacato reagisce. «Chiediamo come Uiltucs al presidente Battaiola e al nuovo direttivo — dice Largher — un atto di responsabilità e coraggio: l’apertura immediata del tavolo di confronto per l’applicazione anche in Trentino del contratto integrativo provinciale, che permetta uno scatto in avanti qualitativo». Occorre «rendere appetibile il settore anche per quei lavoratori trentini che spesso preferiscono spostarsi in altri territori italiani, o all’estero».
Largher cita come esempio l’ultimo accordo raggiunto con gli albergatori altoatesini. «Si chiama AAS50 e affronta il problema dei contratti stagionali, finora possibili solo se l’azienda chiude almeno 70 giorni all’anno (o 120 in due periodi). Alcuni albergatori ci hanno chiesto di allungare la stagione, per questo abbiamo trovato un meccanismo che abbassa questo vincolo a 50 giorni. Ovvio che bisogna dare qualcosa in cambio, per esempio il contributo per Laborfonds è triplicato. In sette incontri abbiamo raggiunto un accordo, in Trentino siamo fermi da 20 anni».
La Uiltucs non usa mezzi termini: «Con noi gli albergatori non discutono. In realtà basterebbe anche iniziare con pochi punti, andare per gradi. Nell’ente bilaterale del turismo abbiamo risposto positivamente alla loro richiesta di estendere la formazione anche per i collaboratori familiari (membri della famiglia che lavorano in albergo, ndr). Però per i dipendenti noi non veniamo considerati un attore con cui discutere. E la sensazione è che vogliano discutere solo con la Provincia».
L’altra sera l’assessore al turismo Roberto Failoni in Primiero, per gli Stati generali della montagna, ha parlato della nuova legge sul turismo, «in fase di costruzione» e «sulle partite strategiche devono esserci, oltre alla giunta e alla Provincia, anche le amministrazioni e gli imprenditori». Chissà se si considereranno anche i rappresentanti dei lavoratori.
Ma quali potrebbero essere i punti da cui partire, anche per una discussione di minima? «Formazione: ora viene fatta troppo poco, ma è indispensabile per elevare la professionalità — prosegue Largher —. In secondo luogo retribuzioni: non è un problema di paghe troppo basse, ma del fatto che ci sono poche professionalità pagate molto, mentre il resto dei lavoratori fa full-immersion di 5 mesi e tantissime ore, facendo un po’ di tutto. Terzo: trovare delle premialità per trattenere i lavoratori nel settore. Anche la possibilità di avere un alloggio vero, di cui parla Battaiola, è un tema. Se il personale è della zona non occorre pagargli vitto e alloggio. Oppure trasformare alberghi in disuso in alloggio solo per i lavoratori potrebbe essere una risposta». L’importante è discutere, prendendo esempio dall’Alto Adige o cercando soluzioni ad hoc, ma passando il per il confronto sindacale. «I turisti oggi vanno ovunque, bisogna dare qualità» conclude il segretario Uiltucs.

 

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