24 dicembre 2016 – Corriere del Trentino

Quid hotel, Tisi in soccorso

Picchetti: impegno dell’arcivescovo per trovare un posto anche a chi non sarà riassunto

TRENTO «L’arcivescovo Lauro Tisi si è messo a disposizione per trovare un posto di lavoro anche a chi rimarrà escluso dalla partita delle riassunzioni». Il messaggio è stato reso noto ieri da Stefano Pichetti della Uiltucs, a seguito dell’incontro fra i sindacati e l’arcivescovo, per parlare della chiusura del Quid hotel dell’Interporto. La curia ha preso posizione poiché la sua finanziaria, Isa, è l’azionista di maggioranza relativa di Castello sgr, la società proprietaria dell’albergo. Il motivo del recesso dal contratto di locazione del gestore Hnh Hotel Trento srl è l’eccessivo peso dell’affitto. La locazione annuale è superiore a 618.000 euro, evidentemente troppo per una struttura che sorge in una zona che si è sviluppata molto meno rispetto alle attese.

L’incontro informale con la delegazione sindacale ha dimostrato «una disponibilità inaspettata» da parte di Tisi, sottolinea Picchetti. In origine i sindacati pensavano di chiedere alla curia di tornare ad abbassare l’affitto per impedire il divorzio con Hnh, ma l’altro ieri Castello sgr ha annunciato che il recesso era inevitabile e che è già stato raggiunto l’accordo per il subentro di un’altra società, vale a dire la B&B Hotel (24 strutture in Italia). «A quel punto noi abbiamo chiesto un incontro con Castello sgr e B&B — prosegue il sindacalista Uiltucs —, per spingere il più possibile nella riassunzione dei 26 dipendenti che verranno licenziati dalla struttura alberghiera. Il vescovo però si è speso per sondare la possibilità di collocare anche chi dovesse rimanere escluso, a partire dai soggetti più fragili».

La gestione, secondo i sindacati, è destinata a cambiare notevolmente, rispetto all’attuale. «Ci sarà molto meno personale — sottolinea Picchetti — anche perché l’hotel avrà una stella di meno, da quattro a tre. Sarà una gestione sicuramente più dinamica, meno persone che fanno più cose, quindi probabilmente meno qualificate».

Alla riunione erano presenti anche don Rodolfo Pizzoli, delegato vescovile per la Pastorale del lavoro, assieme a don Marco Saiani, vicario generale dell’arcidiocesi di Trento. Entrambi hanno dato la disponibilità a incontrare i lavoratori che verranno lasciati a casa l’8 gennaio, e pure a cercare soluzioni alternative per chi sarà escluso dalle riassunzioni.

Mercoledì è in calendario un incontro anche con il vicepresidente provinciale Alessandro Olivi, ma l’attenzione non è puntata solo sui 26 dipendenti dell’hotel, ma pure sui 6 del ristornate Mover, sempre gestito da Hnh Trento fino a fine anno. «Siamo sicuri che la società proprietaria, vale a dire Interbrennero controllata dalla Provincia di Trento con oltre il 62%, abbia affidato la prossima gestione alla famiglia Groff. Ma ci domandiamo se sia legale questo passaggio, visto i problemi di fallimenti in capo a questa società subentrante. Di sicuro andremo fino in fondo per capire bene i risvolti» dice il sindacalista. «In ogni caso — conclude ammirato Picchetti — l’arcivescovo Tisi si è impegnato per proteggere il lavoro di tutte e 32 le persone che ora si trovano in difficoltà. Ci ha detto che farà di tutto, “anche se sarò riuscito a ricollocare una persona, sarà tutto quello che sarò stato in grado di fare”, perché “il lavoro è dignità”».

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