15 novembre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Sait, ancora muro contro muro

Venerdì dipendenti in assemblea Previsto anche l’ultimo tavolo azienda-sindacati.

Un nulla di fatto, anche questa volta. Il tavolo Sait, riunitosi nella mattinata di ieri, è saltato poco dopo le 13.30, con la Filcams Cgil ancora sulle barricate e Uiltucs e Fisascat Cisl più possibiliste. Prossimo appuntamento — l’ultimo prima di passare (forse) al Servizio Lavoro — è in programma per venerdì prossimo, preceduto da un’assemblea aperta. Un momento di incontro, durante il quale i sindacati chiederanno ai lavoratori quale linea tenere per il futuro. «Continuando di questo passo — lamenta Walter Largher, segretario della Uiltucs — è probabile che non si trovi nessun accordo e che non ci siano neanche gli estremi per far aderire le parti al Servizio Lavoro». Insomma, l’azienda potrebbe procedere ai licenziamenti senza se e senza ma.

Il problema, come noto, è che il fronte sindacale è spaccato: «Se si fosse trattato di 6 o 7 lavoratori a rischio avremmo anche potuto procedere in maniera diversa, ma parliamo di 116 addetti: dobbiamo accompagnare la procedura con una trattativa, anche dura, ma che entri nel merito». Secondo Roland Caramelle,

Filcams Cgil, però «si potrà discutere del merito solo dopo che si sarà ridotto sensibilmente il numero degli esuberi. Fino a questo momento manca il punto di partenza e Sait ci chiede solo carta bianca per mandare a casa le persone. Non è accettabile». Dall’analisi del sindacato, infatti, appare chiaro l’aumento delle esternalizzazioni: «Movitrento — scrive Caramelle in una nota — ha sensibilmente incrementato il lavoro nel magazzino di via Innsbruck da quando i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione. È evidente che il lavoro che veniva svolto dai cassaintegrati è stato svolto da Movitrento». Una questione della quale la trattativa non potrà non tenere conto. «Per noi la cifra dei licenziamenti va determinata partendo dagli attuali numeri della cassa integrazione, depurati dal lavoro dato in esterno, che incide per 15 – 20 lavoratori, oltre che dai sette lavoratori distaccati alla cooperativa Activa» — rincara Caramelle, auspicando che all’incontro di venerdì possa partecipare anche la Cooperazione, «portando — evidenzia — il progetto concreto del piano di ricollocazione degli esuberi annunciato sulla stampa».

Un auspicio questo condiviso anche da Lamberto Avanzo, Fisascat Cisl: «senza la Cooperazione al tavolo non potremo sapere se i lavoratori potranno effettivamente essere ricollocati. Se anche il Sait dovesse ridurre gli esuberi — precisa — non si andrà sotto le 90 unità.

Serve quindi un lavoro di squadra». Anche per questo, fa sapere il sindacalista, lo stesso direttore del Sait, Luca Picciarelli, si sarebbe premurato di sollecitare la Federazione richiedendone la presenza all’incontro di venerdì.

«Per quanto l’accordo rimanga lontano — ammette però Avanzo — ritengo importante che si sia iniziato a discutere dei criteri e dei sottocriteri tecnici per gli esuberi, con l’obiettivo di renderli il più possibile oggettivi». E questo, anche se la linea del Sait continua a essere orientata alla produttività. «So che l’adesione al Servizio Lavoro non è automatica, ma conclude Avanzo dobbiamo fare di tutto per cogliere questa opportunità».

Scarica il pdf: Sait ART 151117