10 ottobre 2017 – Trentino, Corriere del Trentino

Sait. Largher: «Chiediamo un incontro anche a Dao»

Il primo incontro fra sindacati e Sait, dopo l’apertura della procedura di mobilità, dovrebbe tenersi venerdì mattina. È il contenuto della risposta data dall’azienda a Uiltucs e Fisascat Cisl, ora però bisogna accordarsi con gli altri. Significa che l’inizio della trattativa non parte in modo compatto assieme alla Filcams Cgil. Walter Largher, segretario Uiltucs, allarga l’orizzonte: «Abbiamo chiesto un incontro anche a Dao: sta andando bene, fa lo stesso mestiere, ha attirato Famiglie cooperative che prima erano in Sait, se ha bisogno di personale ci pare normale che vada a pescare fra gli esuberi del Consorzio. L’appello a ricollocare nel movimento questo significa, in primis. Oltre a ciò dovremo cercare di farci finanziare corsi di formazione, in modo da aiutare professionalità che si possano mettere in gioco anche fuori del campo cooperativo». Nel novembre 2016, quando per la prima volta scoppiò il «caso-Sait», si creò un gran trambusto in Consiglio provinciale e si arrivò a chiedere revisioni, commissariamenti ecc. Ora però le acque sembrano meno agitate. Al momento infatti non ci sarebbe nessuna richiesta di revisione straordinaria sul Sait. Anzi, paradossalmente l’azienda con il drastico piano di riduzione del personale, sta dimostrando di agire con decisione per rimettersi in linea. Lavora anche Federcoop, dopo la faticosa presa di posizione di domenica: urgente ricollocare gli esuberi nel movimento. «Nell’alveo del protocollo d’intesa che abbiamo firmato con la Provincia — spiega il direttore Alessandro Ceschi — ci stiamo focalizzando sugli oltre 200 negozi che sono un presidio unico nei piccoli paesi di montagna. Dobbiamo formalizzare il riconoscimento di questi negozi multiservizi come Sieg, «servizi di interesse economico generale». Se la Commissione europea darà il via libera, ci saranno diversi vantaggi, come l’innalzamento della soglia del «de minimis» a 500.000 euro, utile per finanziare le coop che andassero a fusione. Inoltre potranno ospitare servizi comunali, o dell’Azienda sanitaria.

Scarica il pdf: Sait ART 101017