14 dicembre 2017 –  Corriere del Trentino, Trentino

Sait, i lavoratori adesso vogliono trattare

Affollata assemblea ieri mattina che ha dato mandato a Cisl e Uil di discutere sui criteri per la scelta degli esuberi

Sait, la trattativa va avanti. Anche  se ancora sono tante i punti  su cui trovare un accordo e  poco il tempo a disposizione.  Ieri Cisl e Uil, con Lamberto  Avanzo e Walter Largher, hanno  tenuto un’assemblea dei lavoratori  nella sede dell’Inter- porto. Hanno partecipato almeno  80 lavoratori di tutti i reparti.  E’ stato un incontro molto  vivace, con i dipendenti del  Consorzio comprensibilmente  molto agitati, ma anche determinati  a combattere. Davanti  hanno un bivio. Rifiutare  del tutto l’impostazione che  l’azienda vuol dare alla trattativa,  ponendo sul piatto lo scambio  tra riduzione degli esuberi  e maggiore produttività, o cercare  di ridurre i danni dal punto  di vista sociale, ma accettando  di parlare di produttività.  Alla fine, l’assemblea ha, di fatto,  dato mandato a Fisascat Cisl  e UilTucs di trattare sui criteri  con cui scegliere gli esuberi e  anche sull’assegno di 10 mila  euro che il Sait ha proposto  per chi perderà il lavoro. Dal  canto suo, la Filcams Cgil, con  Roland Caramelle, ha già giudicato  indecoroso l’ammontare  dell’assegno e aveva già tenuto  un’assemblea la settimana  scorsa. Ancora si registra  una certa distanza tra i sindacati,  ma la spaccatura sembra  rientrata. Anche la Cgil è disponibile  alla trattativa sui criteri,  ma appare più rigida sulla difesa  dei criteri di legge, ovvero i  carichi familiari e l’anzianità  aziendale. Cisl e Uil stanno  trattando sui criteri cercando  di ridurre al massimo la discrezionalità,  ovvero quelli che  vengono chiamati criteri soggettivi.  All’inizio l’azienda era  partita attribuendo un peso  del 10 per cento ai carichi familiari  e del 15 per cento all’anzianità  aziendale. Adesso, con  la trattativa, si è arrivati a un  peso del 25% per ciascuna voce,  mentre un altro criterio oggettivo,  ovvero quello legato al  costo del lavoro, peserà per un  altro 25%. Quindi i criteri più  legati alla produttività sono in  realtà ridotti al 25%. Ma, secondo  i più critici, alcuni criteri  sono ancora troppo aleatori  e, dall’altra parte, troppo penalizzati.  Tra questi ultimi, come  rilevato dallo stesso Servizio    Trattativa agli sgoccioli, martedì si saprà l’esito   Lavoro della Provincia, c’è anche  la disponibilità a fare  straordinari. Secondo la Provincia,  che in questa fase della  trattativa svolge una funzione  di mediazione, non si può imporre  gli straordinari senza tener  conto delle esigenze familiari.  In altre parole, non si può  trasformare in ordinario il lavoro  straordinario. Altri criteri  in discussione sono quelli legati  ai lavoratori degli uffici. L’azienda  vuol introdurre criteri  come la capacità relazionale o  lo spirito di iniziativa. Si tratta  di criteri che sono opinabili e  non oggettivi.   Ieri l’assemblea dei lavoratori  ha sostanzialmente dato  mandato ai sindacati di tratta   re su questi criteri, ma c’è poco  tempo. Infatti le parti torneranno  a incontrarsi martedì   19. Poi ci sarà un altro incontro  il 20 dicembre, l’ultimo  giorno utile per arrivare a una  soluzione positiva. Se non si  raggiungerà un accordo, il Sait  procederà con la messa in mobilità  di tutti i 116 esuberi dichiarati,  ma applicando i due  criteri previsti dalla legge, ovvero  mantenendo al lavoro chi  ha maggiore anzianità aziendale  e chi ha maggior carico familiare.  La speranza dei sindacati  è ridurre almeno del 25% il  numero degli esuberi scendendo  a 87, almeno. Ma per farlo si  dovrà cedere assicurando più  produttività.

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