03 febbraio 2019 – Corriere del Trentino

Sciopero vigilanza, manca il contante.

Un successo la protesta dei lavoratori. Dalla regione un pullman al presidio di Milano Penuria di banconote per i bancomat. Bankitalia autorizza conteggio e controllo a mano

Monta la protesta dei lavoratori della Vigilanza privata contro le parti datoriali, per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto da tre anni. Lo sciopero nazionale di ieri e l’altro ieri ha avuto il culmine nelle due manifestazioni di Milano e Napoli. Nel capoluogo lombardo è arrivato un pullman della Uiltucs regionale, «un risultato importante» dice il sindacalista Vassilios Bassios. Il disagio creato dallo sciopero ha costretto la Banca d’Italia a ad autorizzare banche ed uffici postali a contare e controllare «manualmente» i soldi.
I lavoratori regionali del settore sono circa 350 in Trentino e 200 in Alto Adige. «Dopo la prima manifestazione di maggio anche questa seconda mobilitazione è stata un successo — commenta Bassios —. Dobbiamo trovare un percorso per il rinnovo del contratto: questi sono lavoratori che percepiscono uno stipendio medio di 1.070 euro, fanno un mestiere che presenta evidenti caratteristiche di pericolosità, gli straordinari sono fuori controllo e spesso i datori di lavoro fanno contratti pirata, cioè scritti dalle stesse aziende per sfuggire alle regole. Noi intendiamo raggiungere in primis un salario decente — prosegue il sindacalista Uiltucs —, con un aumento di 140 euro. Contemporaneamente i datori di lavoro chiedono nuovi sacrifici. La distanza è siderale. Un altro tema è la clausola sociale: al cambio d’appalto noi vogliamo che l’occupazione venga salvaguardata».
«L’ultimo incontro per il rinnovo del contratto vigilanza privata — Filcams Cgil, Uiltucs e Fisascat Cisl — si è rivelato completamente improduttivo. E proprio sul salario le parti rappresentanti i datori di lavoro hanno manifestato un atteggiamento ingiustificatamente dilatorio».
In Italia i lavoratori del comparto sono circa 70.000 e la loro importanza sta crescendo costantemente. Ad esempio a Trento i vigilantes si vogliono utilizzare per la sicurezza della città, come pure per i treni. Ma gli impieghi sono vasti, dal movimento dei contanti nei supermercati ai bancomat.
Un lavoro prezioso, tanto che la protesta ha costretto Bankitalia a correre ai ripari. Il direttore generale Salvatore Rossi l’altro ieri ha diffuso un provvedimento: «Si stanno registrando diffusi disagi nell’approvvigionamento di banconote da parte di filiali di banche e uffici postali». La vigilanza normalmente preleva il contante per contarlo e verificarne l’autenticità. Senza il servizio Bankitalia ha autorizzato «l’effettuazione di controlli manuali di autenticità e idoneità delle banconote» destinate ai bancomat, fino all’8 febbraio.

Scarica il pdf: vigilanza ART 030219