06 giugno 2018 – Trentino

«Scuola, è un contratto anche per i supplenti»
Sindacati soddisfatti dell’accordo: periodo di prova ridotto a 90 giorni, definiti meglio diritti e doveri

“Un buon contratto”, così Cinzia Mazzacca, segretaria Cgil scuola, definisce l’accordo del 4 maggio che interessa tutto il personale docente facente capo alle quattro sigle sindacali: Cgil, Cisl, Uil e Gilda. “Questa firma è particolarmente importantedice Mazzaccaspecialmente se si considera che arriva dopo dieci lunghi anni durante i quali agli insegnanti è stato richiesto moltissimo, senza che venisse dato loro in cambio nulla, né in termini contrattuali, né in termini economici. Il nuovo contratto
interesserà circa 8mila docenti, senza distinzione tra assunti con contratto a tempo determinato o indeterminato, anzi abbiamo fatto in modo che a beneficiarne fossero il maggior numero di persone possibile, compresi i precari impiegati su supplenze di breve durata”. Il contratto, sottoscritto in maniera unitaria da tutte le segreterie degli organi sindacali, ha preso in esame anche quella che da tempo si presentava come una delle maggiori criticità, vale a dire l’articolo sul periodo di prova degli assunti a tempo determinato. Spiega Pietro Di Fiore, segretario Uil
scuola: “Il periodo di prova per gli insegnati è fondamentale, ma non deve esserne fatto un uso strumentale, prima di mettere mano a questo articolo i tempi erano lunghissimi, e un insegnante poteva vedersi costretto a ripeterlo più volte. Grazie a questo accordo, finalmente, abbiamo portato i giorni del periodo di prova da 120 a 90. Inoltre, il docente con contratto a tempo determinato sarà costretto a ripeterlo unicamente nel caso cambiasse grado di istruzione scolastica, passando, per esempio, dalle elementari alle scuole medie. 90 giorni ci sembra un tempo più che ragionevole perché l’amministrazione sia in grado di muoversi emettendo o non i provvedimenti che ritiene opportuni”. Stefania Galli, di Cisl scuola, afferma: “Nonostante rimanga una richiesta di flessibilità che da sempre contraddistingue il mondo della scuola, con questo contratto vengono definiti in maniera più netta diritti e doveri, per assicurare una miglior vivibilità del personale docente e, di conseguenza, un clima migliore all’interno delle scuole. Il monte ore non è stato diminuito, tuttavia sono state distinte e meglio precisate le ore da effettuare in linea con il contratto nazionale (80), e quelle aggiuntive (40) previste dal contratto provinciale per essere dedicate ad attività diverse dalla lezione frontale”.

Scarica il pdf: scuola ART 060618