23 ottobre 2016 – Corriere del Trentino

Sia3 – Sanifonds, Walter Largher (Uil): sfida da vincere assieme

«Non abbiamo nessuna intenzione di muoverci finché non lo faranno tutte le altre categorie».

A esprimersi in maniera categorica è presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis. La partita a cui fa riferimento è quella della convergenza di Sia3, il fondo di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle imprese artigiane del Trentino, in Sanifonds.

Circa 12.000 sono i lavoratori del mondo delle imprese artigiane al momento aderenti a Sia3; a Sanifonds fanno invece capo principalmente i lavoratori del pubblico (oltre 27.800 secondo le ultime cifre disponibili), alcuni dipendenti di impianti funiviari e di altre società.

Dal tempo è in campo l’ipotesi di una convergenza di Sia3 in Sanifonds.

Un protocollo datato 2013 prevede anche la confluenza nel fondo di altre categorie, tra cui Confesercenti, Concommercio e Asat. Uditori in Cda sono Via Segantini e Palazzo Stella.

In particolare la convergenza di Sia3 era fissata auna soglia di 22.000 dipendenti aderenti a Sanifonds, cifra raggiunta.

«Abbiamo detto che siamo disposti a entrare in Sanifonds al raggiungimento di 22.000 dipendenti nel fondo, ma non ci riferiamo solo ai dipendenti pubblici, ma anche ad altre categorie» chiarisce De Laurentis.

«Con Confesercenti, Confcommercio, Asat, Confindustria e Cooperazione era stato firmato un protocollo cui è seguito un silenzio tombale — prosegue  — Non abbiamo nessuna intenzione di muoverci finché le tutte le altre categorie non si muovono. Non abbiamo intenzione di entrare in un fondo che è esclusivamente pubblico con qualche macchietta privata».

Una presa di posizione, quella di De Laurentis, che si inserisce nell’articolato disegno che avrebbe come obiettivo un welfare territoriale articolato sui tre livelli delle pensioni, della sanità e del welfare legato alla contrattazione aziendale.

Un disegno che pure il numero uno degli Artigiani appoggia, anzi per il quale ricorda di essersi speso in prima persona: «Il disegno di un welfare territoriale è in mano all’Agenzia del lavoro che costa 64 milioni di euro all’anno. Credo che vada ridisegnata, rimodulata: non possiamo pensare a un modello di assistenzialismo puro, né abbiamo intenzione di lavorare sempre per Progettoni.

L’Agenzia del lavoro  deve avere un ruolo di rilancio per le imprese. Parlo di una funzione d’incubatore, della creazione di una classe imprenditoriale che oggi non c’è». In quest’ottica l’invito di De Laurentis è di «ripensare» anche il welfare: «Abbiamo la fortuna di avere risorse ed essere abbastanza piccoli da poter adottare prototipi da adottare in un secondo momento, tante possibilità che in tanti ci invidiano. Il Trentino è come un’officina artigianale, è un’opportunità che va sfruttata». Poi il focus: «Io stesso ho combattuto una battaglia per il welfare, creando uno strappo con il nazionale, per la territorializzazione di Sia3».

In questa delicata fase lunedì scorso è avvenuto anche un rinnovo delle cariche: si è riunito il Cda di Sia3 che ha nominato alla presidenza Walter Largher (Uil) e alla vicepresidenza lo stesso De Laurentis, prima presidente.

I ruoli sono invece invertiti in Sanifonds, per cui De Laurentis è presidente e Largher vice.

«Quella di un sistema del welfare territoriale — dichiara Largher — è una sfida che possiamo vincere. Quello che è stato fatto con Laborfonds funziona, è un metodo che si può replicare. Se riuscissimo comporre un quadro con un fondo sanitario territoriale, un fondo pensione e un welfare contrattuale ci avvicineremmo a un modello danese, vicino al lavoratore.

Certo, servono tempo, risorse e buona volontà, anche da parte della Provincia con un aiuto normativo.

Bisogna limare le differenze e tutti noi, sindacati e associazioni datoriali, dovremmo mettere da parte i piccoli egoismi e continuare su questa strada».

Anche se non tutti dovessero procedere di pari passo? «È ovvio, auspico che tutti portino i loro iscritti in Sanifonds. Meglio se lo si fa tutti assieme, ma auspico che il percorso non venga interrotto anche se non confluiscono tutti», precisa Largher.

Scarica il pdf: sia3-sanifonds-art-231016