27 aprile 2019 – Corriere del Trentino

I sindacati alzano il tiro «Ci saranno 30 classi in più, servono 400 docenti»

Sospeso lo sciopero del 17 maggio, le organizzazioni sindacali trentine possono concentrarsi al meglio sul fronte caldo delle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2019-2020. E lo fanno partendo dai 357 pensionamenti previsti, augurandosi un numero di assunzioni superiore. «Ci aspettiamo che vengano immesse in ruolo non meno di 400 persone: cifre inferiori sarebbero disallineate col numero effettivo di posti vacanti che si creeranno» afferma Pietro Di Fiore, segretario regionale Uil Scuola: «Vista la recente delibera provinciale che impegna le scuole primarie a non superare il tetto dei 23 studenti per classe e le secondarie a rimanere nei 25 — spiega Di Fiore — abbiamo calcolato che potrebbero essere create 20-30 classi in più: non sono moltissime ma assieme all’avvenuta istituzione dell’organico dell’autonomia consentirebbero di avere più posti per i docenti e garantire così maggiori possibilità di compresenza e ampliamento dell’offerta formativa». Stefania Galli, segretaria Cisl Scuola Trentino, lamenta i tempi ristretti per una procedura così importante come l’immissione in ruolo: «Fine aprile è tardi per il mondo della scuola, ci sono moltissimi docenti precari che vorrebbero capire cosa ne sarà della loro vita professionale a settembre. Visti i 357 pensionamenti annunciati e i concorsi in ballo (quello ordinario del 2016 e quello straordinario per titoli del 2018, diviso in due fasi, ndr) mi auguro che questo sia l’anno giusto per delle assunzioni massicce, in un numero superiore ai pensionamenti. Martedì prossimo — annuncia Galli — noi sindacati ci confronteremo con il dirigente del dipartimento dell’Istruzione, Roberto Ceccato, sul tema “Docenti della scuola a carattere statale”: speriamo di avere risposte e dati precisi in merito alle immissioni in ruolo, vista la grande aspettativa che si è creata. Inoltre — conclude Galli — è arrivata la convocazione per il confronto tra le sigle sindacali e l’assessore provinciale all’Istruzione Mirko Bisesti in merito al personale amministrativo, tecnico, ausiliario (Ata) e agli assistenti educatori, altro fronte su cui attendiamo risposte». La Flc Cgil Trentino, oltre ad attendere le medesime risposte delle altre due sigle sindacali sul fronte precariato, pone anche delle criticità: «Ci attendiamo ovviamente che tutti i posti vacanti vengano coperti con nuove assunzioni — spiega la segretaria Cinzia Mazzacca — ma è giusto far notare come la situazione che si potrebbe creare alle prossime immissioni in ruolo sarà certamente positiva per moltissimi docenti ma non per altri: penso agli insegnanti di materie come musica, diritto, economia, storia dell’arte, precari storici, magari nati nel 1957, vincitori di concorsi banditi negli anni Novanta e non ancora stabilizzati, quando magari basterebbe accorpare spezzoni di orario tra scuole vicine o effettuare assunzioni in ruolo part time (possibilità attualmente non prevista) per dare anche stabilità e continuità al servizio. Senza contare il fatto — continua Mazzacca — che tra quei 357 posti liberati dai pensionamenti, che sono tanti a prima vista ma che vanno spalmati comunque su tre ordini di scuola e tantissime classi di concorso, ce ne sono alcuni destinati a discipline tecniche e informatiche per i quali non ci sono docenti disponibili, poiché il più delle volte sono liberi professionisti (ad esempio ingegneri) che si dedicano anche all’insegnamento, pratica in calo». Notizie positive riguardano invece la scuola primaria: «Abbiamo grandi aspettative: le graduatorie provinciali per titoli (Gpt), che ora contano circa 250 precari, si stanno esaurendo e prevediamo entro il 2020, vista la delibera della giunta provinciale del 4 agosto 2018, un concorso straordinario per titoli per chi ha prestato almeno tre anni di servizio».

Scarica il pdf: scuola ART 270419