03 luglio 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Sindacati contro i vertici Sait. «Sul caso Superstore atteggiamento grave»

«Non era mai successo che una richiesta d’incontro da parte dei sindacati, avanzata su sollecitazione dei lavoratori, venisse definita “provocazione”. Se è questo il nuovo corso della presidenza Sait non possiamo che essere preoccupati».
Commentano così i segretari generali di Filcams, Fisascat e Uiltucs le parole del neo presidente del consorzio Roberto Simoni in merito alla richiesta di incontro sulla vicenda delle pulizie al Superstore. «Dopo l’assemblea dei lavoratori, la notizia del licenziamento delle sette lavoratrici di Rekeep e lo sciopero dei dipendenti Superstore aprire un confronto con i vertici del consorzio ci sembrava il minimo — insistono Roland Caramelle, Lamberto Avanzo e Walter Largher —. Sabato i lavoratori si sono mobilitati in massa manifestando solidarietà verso le colleghe della coop di pulizie che da ieri sono rimaste a casa. La risposta è la chiusura ad ogni richiesta di ascolto. Per noi è un atteggiamento grave, che dimostra un pregiudizio nei confronti dei sindacati e dei lavoratori».
Le preoccupazioni sul futuro del Superstore sono molte. Si teme che il taglio dell’appalto delle pulizie con la decisione di internalizzarle sia un segnale della piega poco rassicurante che rischia di prendere la ristrutturazione del punto vendita. «Di fronte a questi segnali un primo incontro sarebbe stato un segnale di attenzione. Si preferisce, invece, ignorare i timori dei lavoratori, non vedere che già operano con carichi eccessivi di lavoro e andare avanti così con il loro progetto. Il tutto dimenticando che questi dipendenti a differenza dei colleghi della concorrenza e delle stesse famiglie cooperative non hanno nessun contratto integrativo.
Ci auguriamo che il nuovo presidente, che comunque ben conosce la situazione del Superstore essendo stato alla guida del collegio sindacale, riveda le sue posizioni e apra ad un costruttivo confronto con i rappresentanti dei lavoratori. In ballo ci sono decisioni importanti che, ci auguriamo, il consorzio non pensi di imporre in modo unilaterale come ha tentato di fare Sait nelle ultime vicende, dai licenziamenti all’integrativo», concludono i tre segretari.
Attualmente i dipendenti del Superstore sono una novantina e le prime avvisaglie di riduzione risalgono all’assemblea Sait del 21 giugno, durante la quale Simoni aveva preso il posto di Dalpalù come presidente.

Scarica il pdf: Sait ART 030719