02 aprile 2019 – Trentino, Corriere del Trentino

Stati generali della Montagna: al tavolo anche i sindacati

Dopo le categorie economiche, anche le parti sociali hanno deciso di partecipare al percorso degli Stati generali della montagna lanciati dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti. È l’esito dell’incontro di ieri che ha posto di fronte la giunta provinciale, le rappresentanze sindacali del mondo del lavoro (Cgil, Cisl e Uil) e mondo agricolo (Confagricoltura, Coldiretti, Cia Trentino e Acli Terra). L’idea è che dal percorso degli Stati generali possa emergere anche un’idea di Trentino. «Il Trentino — ha osservato Fugatti — è parte integrante di un sistema montano non più riconoscibile in base alla quota, bensì su temi trasversali, quali turismo, agricoltura, artigianato e commercio, presidio sociale e accesso ai servizi».
Il governatore ha ricordato anche l’incontro della scorsa settimana con le associazioni economiche e la Cooperazione trentina e osservato che «è nostro interesse coinvolgere tutte le realtà del territorio per dare vita ad un percorso condiviso perché il nostro obiettivo è di arrivare alla sessione plenaria di metà giugno a Comano Terme con una visione generale, in grado di fare sintesi delle istanze e delle proposte dei diversi portatori di interesse. La nuova giunta ha nella progettazione condivisa il metodo per definire le future politiche pubbliche che dovranno declinare il programma di legislatura».
Mario Tonina, vicepresidente della Provincia con deleghe all’urbanistica e all’ambiente, ha rimarcato come «attorno a questo tavolo ci sono i rappresentanti della gente di montagna che negli anni ha operato al meglio per il mantenimento dell’ambiente. La difese delle aree d’alta quota è una garanzia per la montagna che, se gestita in maniera oculata, rappresenta un fattore di sviluppo economico e sociale». Un concetto, quest’ultimo, ripreso anche da Diego Collerdi Confagricoltura.
Chi dagli Stati generali della montagna si attende proposte concrete è l’assessore provinciale al turismo, artigianato e commercio (Roberto Failoni): «I nostri uffici sono al lavoro in questi mesi per ridefinire le politiche provinciali di questi settori che, in taluni casi, lamentano un ritardo ventennale. Agricoltura, turismo e artigianato, oltre che il commercio, sono settori che operano in maniera trasversale sui territori. Da questo processo partecipato mi attendo indicazioni innovative che ci permettano di intervenire nell’interesse del Trentino».
Il segretario provinciale della Cgil, Franco Ianeselli, ha posto l’accento sull’opportunità di coinvolgimento dei patronati («Autentici presidi del territorio») e di guardare a modelli di sviluppo di aziende, quali La Sportiva di Ziano e Dalmec di Cles, che hanno vinto la sfida dei mercati puntando sulla qualità e l’innovazione dei prodotti. Sul ruolo propositivo dei sindacati in un progetto che vede al centro coesione sociale, ambiente e paesaggio, e sviluppo economico ha parlato anche Alotti della Uil, mentre il collega Lorenzo Pomini (Cisl) si è detto convinto che gli Stati generali della montagna debbano andare oltre alla logica di «investimenti» che ha caratterizzato fin qui i Patti territoriali: «È necessario muoversi verso la logica del presidio del territorio, inteso come luogo deve le persone abitano e lavorano, e dove i servizi devono essere garantiti a cittadini ed imprese».

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