14 ottobre 2017 – Trentino

Vertenza Sait, la Cooperazione diserta

Dopo l’annuncio di Fezzi di voler assorbire gli esuberi, la Federazione non ha partecipato al primo incontro con i sindacati

Armiamoci e partite. Dopo i molti proclami, la Cooperazione ha lasciato da solo il Sait al tavolo della trattative. Ieri si è tenuta la prima riunione tra i rappresentanti del Consorzio, che ha avviato la procedura di licenziamento di 116 lavoratori, e i sindacati Uiltucs e Fisascat Cisl, Walter Largher e Lamberto Avanzo. La Filcams Cgil ieri non c’era e ha comunicato di non poter essere presente, ma ci sarà a partire dai prossimi incontri del 19 e del 23 ottobre. Non è un mistero, però, che la Filcams è per la linea dura e minaccia anche di bloccare il Sait sotto Natale con un picchetto ai cancelli, mentre Cisl e Uil sono per la trattativa. Ma è stata un’altra l’assenza notata dai sindacati. Mancava del tutto la Cooperazione. E dire che il presidente della Federazione Mauro Fezzi aveva annunciato la volontà di assorbire una parte, si spera considerevole, dei lavoratori in mobilità. La trattativa vera e propria non è ancora iniziata. Largher e Avanzo hanno chiesto lumi al Sait sul numero di esuberi e hanno anche chiesto ragione del fatto che nella lettera di apertura della mobilità manchi del tutto la parte sociale, ovvero l’organizzazione dei corsi di formazione per chi resterà senza lavoro.

Per quanto riguarda il numero dei lavoratori da licenziare il Sait, presente con il presidente Renato Dalpalù e il direttore Luca Picciarelli, ha spiegato che si è scesi da 127, l’originario numero degli esuberi, a 116 perché ci sono stati quattro dipendenti andati in mobilità volontaria, cinque pensionamenti e due dimissioni volontarie.

Ma il sindacato ha insistito parecchio, come spiegano Avanzo e Largher, sui corsi di formazione: «Abbiamo chiesto che si allargassero i corsi di formazione anche ad attività non direttamente collegate a quelle del Sait. Se qualcuno trova lavoro in una farmacia, ad esempio, o in altre attività, deve poter essere messo in condizione di svolgere la nuova occupazione. Ci hanno risposto che si metteranno in contatto con l’Agenzia del lavoro e vedranno di inserire anche questa possibilità».

Ma dei veri nodi, il numero dei licenziamenti e i soldi da versare a chi finirà senza lavoro, ancora non si è iniziato a parlare. Per questo, l’assenza della Cooperazione suona come allarmante. E’ stato detto che Michele Odorizzi, responsabile delle relazioni sindacali, della Federazione ci sarà dai prossimi incontri. Ma, certo, il fatto che da via Segantini non sia arrivato nessuno può essere interpretato come un segnale di scarsa attenzione. Intanto Roland Caramelle della Filcams, dopo aver notato che ad oggi non ci sono condotte antisindacali, precisa: «Filcams del Trentino, sulla base delle segnalazioni di numerosi lavoratori, ritiene che Sait abbia sostituito personale in cassa integrazione con addetti esterni, assunti dalla cooperativa Movitrento a cui Sait da anni esternalizza alcuni servizi. Se quanto denunciano i lavoratori verrà confermato nei fatti a nostro parere si potrebbe profilare uso illegittimo della cassa integrazione».

Scarica il pdf: Sait ART 141017