PIÙ FORZA AL WELFARE TRENTINO

SOSTENIAMO GIOVANI FAMIGLIE
E ANZIANI!

Al Trentino non serve un sistema che discrimina alcuni a vantaggio di altri.

Servono misure eque e sostenibili per tutta la nostra comunità.

NO al vincolo dei dieci anni di residenza per il sostegno al reddito

NO ai tagli alle politiche di integrazione

Con l’introduzione a livello nazionale del reddito di cittadinanza il Trentino potrà risparmiare 10 milioni di euro, già oggi destinati per il contrasto alla povertà. Queste risorse devono restare al welfare, per continuare ad assicurare un sistema di protezione inclusivo e innovativo per tutta la nostra comunità.

La giunta provinciale fino ad ora
si è mossa da sola, senza alcun coinvolgimento delle parti sociali e del terzo settore.

Si cambi metodo!

LE NUOVE RISORSE DEVONO ESSERE USATE PER:

  • asili nido e servizi di conciliazione vita- lavoro perché le politiche per la natalità funzionano se ci sono servizi di qualità che sostengono le famiglie;
  • politiche del lavoro: miglioramento dei servizi per l’impiego sotto la regia di Agenzia del Lavoro; più efficace formazione continua per affrontare la rivoluzione tecnologica; conferma del valore di Progettone e Intervento 19 per l’inserimento occupazionale dei lavoratori anziani e svantaggiati;
  • servizi di sostegno agli anziani, per l’assistenza domiciliare e la non autosufficienza.

Scarica il pdf: Volantino_Welfare-3

Reddito di cittadinanza, la giunta difenda con forza le prerogative dell’Autonomia
Cgil Cisl Uil: senza accordo a rischio dieci milioni di risparmi che vanno investiti per i giovani, le famiglie e gli anziani.
Le proposte dei sindacati in una piattaforma diffusa tra gli iscritti

“Il Senato ha bocciato le proposte che avrebbero dovuto consentire di armonizzare la misura nazionale con l’assegno unico trentino. Adesso la questione passa alla Camera e ci aspettiamo che la giunta provinciale faccia tutto il possibile, attivando i parlamentari di “maggioranza” per fare approvare le norme che servono a salvaguardare la nostra Autonomia e le sue prerogative in tema di welfare”. Lo dicono Cgil Cisl Uil del Trentino mettendo l’accento anche sul nodo del possibile risparmio di risorse che, senza un accordo con Roma, potrebbe vanificarsi. Si calcolano circa dieci milioni di euro di euro (spesa stimata per il reddito di cittadinanza “nazionale” sul nostro territorio) sul totale dei 25 ad oggi utilizzati per l’Assegno unico provinciale per il contrasto alla povertà. “Solo se c’è un accordo che fa salve le prerogative dell’Autonomia il Trentino potrà contare su questi risparmi – insistono i segretari generali Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti –. Risorse che dovranno essere destinati al welfare trentino, per migliore i servizi alla famiglia, sostenere gli anziani e la non autosufficienza, investire sulle politiche del lavoro”. Priorità che le tre confederazioni intendono sostenere con forza in un auspicato confronto con l’esecutivo provinciale. “La giunta deve cambiare rotta, dimostrando di essere più determinata nel confronto con il Governo nazionale e più aperta al dialogo con le parti sociali a livello locale. Due fronti dove finora non abbiamo registrato segnali incoraggianti” aggiungono i sindacati che ribadiscono comunque che, a prescindere da come andrà in Parlamento, Cgil Cisl Uil pretenderanno più soldi per servizi sociali inclusivi e innovativi.
Le priorità del sindacato sono già state sintetizzate in una piattaforma che è in questi giorni viene condivisa con tutti gli iscritti.

Scarica il pdf: Volantino_Welfare-3