Corriere del Trentino – Giovedì 23 Ottobre 2025
«Sanità, sulla nuova azienda servono chiarezza e garanzie»
Sindacati e categorie in allerta. Tonina apre: «Siamo pronti al confronto»
TRENTO Le preoccupazioni riguardano in particolare le garanzie per i lavoratori e la governance. Ma sotto la lente è finito anche il nodo della partecipazione. Davanti alla quarta commissione consiliare, ma anche all’assessore Mario Tonina, ieri mattina sindacati e categorie del mondo della sanità hanno messo in fila pregi e difetti della riforma licenziata dalla giunta provinciale, che prevede la trasformazione dell’attuale Azienda sanitaria in «Asuit», ossia Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino.
A invocare maggiore partecipazione nella riforma sono state innanzitutto le parti sociali. Con Andrea Grosselli (Cgil) che ha richiamato l’importanza del protagonismo dei cittadini e Alberto Bellini (Fp Cgil) che ha sollevato dubbi sulla divisione tra dipartimenti integrati e assistenziali: «Il rischio — ha detto — è che si creino delle discriminazioni di carriera tra medici». Giuseppe Pallanch (Fp Cisl) ha posto l’accento quindi sulla governance, chiedendo la presenza dei lavoratori nel comitato dell’Asuit. Invitando a riflettere sui costi della sanità, «costantemente aumentati». Ha elencato i rischi pure Giuseppe Varagone (Uil Fpl): il pericolo, ha rilevato il sindacalista, è che «primari e medici si concentrino di più sul lavoro di ricerca rispetto all’assistenza dei pazienti».
Tema, quest’ultimo, messo sul tavolo anche da Sonia Brugnara (Cimo-Fesmed), che si è detta «molto preoccupata per il disegno di legge», chiedendo di stralciare la trasformazione in ente integrato «in attesa del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che stabilirà le linee sui rapporti tra aziende sanitarie e università». «Non vediamo chiarezza nel disegno di legge» ha rilanciato Cesare Hoffer (Nursing up). Che ha osservato: «Non vorremmo trovarci di fronte a qualcosa di preconfezionato senza che il sindacato abbia portato un contributo, perché poi le conseguenze ricadono sui lavoratori».
Hanno chiesto maggiore partecipazione del sistema socio-sanitario, quindi, i vertici di Upipa, rilanciando la necessità di tenere conto anche del ruolo delle Rsa. E di partecipazione ha parlato anche Luisa Manes (Federazione rappresentanti dei dirigenti del servizio sanitario nazionale). Sollevando prima il nodo della sicurezza («Il principio essenziale di tutti noi è la sicurezza degli operatori, ma anche degli assistiti») e poi quello delle nomine: «La nomina dei direttori attraverso una intesa tra Provincia e Università rischia di creare problemi per le carriere». Considerazione alla quale si è aggiunta quella di Fulvio Campolongo (Anpo), secondo cui affidare strutture mediche complesse a professori universitari potrebbe limitare le possibilità di carriera legate invece al sistema sanitario nazionale. Di più: l’intero disegno di legge, ha detto Campolongo, rappresenta «un percorso affrettato a fronte di un decreto del presidente del Consiglio dei ministri in arrivo, che potrebbe indicare strade non contenute in questa proposta normativa».
Preoccupazioni, queste, condivise da Marco Scillieri (Associazione nazionale aiuti e assistenti ospedalieri), che ha ribadito i rischi legati alle carriere. Ma anche le perplessità sulla ricerca di un «equilibrio tra componente ospedaliera del servizio sanitario nazionale e componente universitaria». «L’Università — ha concluso il quadro Luca Filetici (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri), chiedendo ancora una volta un coinvolgimento delle parti sindacali nel nuovo assetto — può essere una grande occasione. E un grande cambiamento. Ma tutti i cambiamenti, se calati dall’alto, possono essere dannosi».
Da parte sua, l’assessore Mario Tonina ha teso la mano, garantendo un ulteriore momento di confronto prima dell’approdo in Aula del testo (previsto per fine novembre). «Non dico — ha concluso — che da gennaio tutti i problemi saranno superati, ma saranno affrontati insieme a tutti i professionisti sanitari».
Scarica il pdf:
No Comments