Il T, Corriere del Trentino – Martedì 28 Ottobre 2025

«Accoglienza, basta speculare: il modello va riprogettato»

 

I sindacati chiedono un incontro alla giunta provinciale: «Se non si interviene il sistema andrà al collasso»

TRENTO Il messaggio è chiaro: «Non c’è più tempo, senza interventi favoriremo il collasso di quanto oggi esiste, la dispersione delle professionalità, ma soprattutto consegneremo tanti migranti alla criminalità». A pochi giorni dalla firma dell’accordo tra Provincia e ministero sul Cpr — ma soprattutto sul dimezzamento dei posti dell’accoglienza in Trentino — i sindacati alzano la voce, anche alla luce del caso delle venti donne costrette (fino a ieri) a dormire in strada. E chiedono alla Provincia di cambiare registro per un sistema, quello dell’accoglienza, «che da mesi — osservano Alberto Bellini (Fp Cgil), Fabio Bertolissi (Cisl Fisascat) e Stefano Picchetti (Uiltucs) — denunciamo come bloccato e senza futuro». Il quadro è disarmante: «Troppe donne, troppi uomini, con il solo desiderio di integrarsi, di lavorare, di avere un futuro — scrivono i sindacati — sono respinti da un sistema di accoglienza ormai ridotto ai minimi termini. Troppi operatori e operatrici di questo sistema sono disillusi, abbandonati senza avere le risorse per poter dare risposte a chi le meriterebbe, arrabbiati anche per la campagna politica che questa giunta provinciale fa contro le migrazioni, la solidarietà, la povertà in sé». E se anche la soluzione per le donne senzatetto è stata trovata, si tratta di una soluzione «provvisoria», in attesa che la Provincia trovi soluzioni stabili: «Una Provincia che ormai scrive che le soluzioni vanno trovate senza rendere il Trentino “attrattivo” per i migranti. Una precisazione che è uno schiaffo a chi lavora tutti i giorni in questo sistema, l’ennesimo esempio di discredito di un settore che impegna tanti lavoratori e tante associazioni».

Di qui il monito dei sindacati a Piazza Dante: «Chiediamo con forza che si smetta di speculare sul problema e che lo si affronti. Chiediamo alla giunta che risponda alle nostre richieste di incontro perché si possa riprogettare il sistema, anche, se si ritiene, nelle sue dimensioni securitarie, ma che si riallestisca un sistema di accoglienza funzionante e capace davvero di integrare persone di cui abbiamo bisogno, un sistema che alleggerisca la pressione su chi oggi lavora nell’accoglienza e dia risposte che valorizzino le tante professionalità fin qui coinvolte».

 

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IL T Cpr ART 281025

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