Il T – Sabato 1 Novembre 2025

Largher (Uil): «Case private, area grigia»

 

«Non è integrazione, redditi spesso alti»

ECONOMIA

Il fenomeno degli affitti brevi non trova tutti sulla stessa linea. C’è chi, come Uil del Trentino vede al fenomeno con estrema criticità per quello che è, a detta loro, l’impatto sul mercato abitativo e turistico provinciale. «È importante chiarire alcuni aspetti tecnici e normativi spesso trascurati, che contribuiscono a creare distorsioni e diseguaglianze tra diverse tipologie di operatori» commenta il segretario generale, Walter Largher. «Il problema principale non riguarda tanto le famiglie che mettono a disposizione un singolo appartamento, quanto le Case e appartamenti per vacanze (Cav) che in forma imprenditoriale gestiscono decine se non centinaia di alloggi turistici sul nostro territorio. La normativa attuale provinciale prevede che fino a tre appartamenti non vi sia obbligo di apertura di una Cav. In pratica, una famiglia composta da più persone può gestire fino a nove appartamenti intestandoli ai singoli componenti, sottraendosi così ad una serie di adempimenti e di controlli previsti per le attività ricettive». Come è stato reso noto anche dall’assessore Roberto Failoni, ogni appartamento può generare in media 32mila euro annui di reddito. «Si parla quindi di circa 270mila euro l’anno per nucleo familiare» osserva Largher «definirlo una semplice integrazione al reddito appare quantomeno inopportuno, anche alla luce di una tassazione del 21% (cedolare secca) e del 26% dal secondo alloggio in poi, ben inferiore rispetto all’aliquota Irpef massima del 43% applicata ai redditi da lavoro dipendente». Il segretario generale di Uil ricorda anche che: «La disciplina provinciale in materia di alloggi turistici gestiti dagli esercizi alberghieri approvata nel 2016 e modificata nel 2017 è andata nella direzione di agevolare ulteriormente la gestione di alloggi ad uso turistico da parte degli albergatori consentendo di locare appartamenti ad integrazione dell’offerta alberghiera in maniera analoga alle unità abitative collocate nelle “dependance” ma derogando a tutta una serie di limitazioni». E queste deroghe avrebbero creato una «zona grigia normativa» che comporta una serie di conseguenze.

 

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IL T affitti ART 011125