Il T, Corriere del Trentino – Giovedì 23 Ottobre 2025

Autista morto schiacciato tra due mezzi

 

Amir Rucic, sloveno 46enne, travolto da una pala in retro alle Acciaierie di Borgo

TRENTO Travolto e schiacciato tra due mezzi nel piazzale di scarico-carico merci dell’acciaieria, è morto sul colpo Amir Rucic, autotrasportatore di 46 anni, di nazionalità slovena. È questa al momento l’unica certezza di una tragedia avvenuta poco prima delle 7.30 di ieri, all’interno dello stabilimento delle Acciaierie Venete di Borgo Valsugana. Trovato in stato di choc, invece, l’operaio che stava manovrando la macchina operatrice e che non si sarebbe accorto della presenza dell’autista. I carabinieri, insieme ai tecnici dell’Unità operativa per la prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’Azienda sanitaria (Uopsal) stanno indagando su quanto accaduto. Intanto la pm di turno, Nadia La Femina, ha già aperto un’inchiesta per omicidio colposo, per appurare l’esatta dinamica dell’incidente e le relative responsabilità.

La ricostruzione L’incidente si è verificato nel parco rottami, nella zona nord dell’impianto, quella che costeggia la ferrovia della Valsugana che guarda alla strada principale che attraversa il paese, dove vengono scaricati i camion carichi di materiale metallico. Rottami da fondere per la realizzazione di billette in acciaio. L’autotrasportatore, dipendente di una ditta esterna slovena addetta al conferimento, fornitrice dell’acciaieria, secondo una prima ricostruzione, aveva appena completato le operazioni di scarico del rottame che trasportava e si stava preparando a ripartire. Stava chiudendo i portelloni del proprio mezzo pesante. In quel momento, una pala gommata dell’acciaieria in fase di retromarcia lo avrebbe travolto, schiacciandolo tra il retro del suo camion e quello del mezzo in manovra.

I soccorsi L’impatto è stato devastante, per Amir Rucic non c’è stato nulla da fare. È morto sul colpo, nonostante chi era presente al momento della tragedia abbia subito chiamato il 112. Tempestivo l’intervento dei vigili del fuoco volontari di Borgo Valsugana coordinati dal comandante David Capraro e del personale medico giunto sul luogo dell’incidente con l’ambulanza, ma il medico all’arrivo non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’autotrasportatore.

Le indagini Sul posto si sono portati subito anche i carabinieri della Compagnia di Borgo Valsugana e i tecnici della Uopsal, come da prassi quando si è di fronte a un incidente sul lavoro. Si sono occupati di effettuare i rilievi tecnici e le verifiche sulle condizioni di sicurezza in azienda. Infatti, saranno le indagini a chiarire la dinamica esatta dell’incidente e le eventuali responsabilità in capo allo stabilimento o ai singoli operatori. Si dovrà capire se all’origine dell’incidente ci siano state manovre errate, problemi di visibilità, violazioni delle procedure di sicurezza. Sicuramente le indagini faranno chiarezza. Nel frattempo, i mezzi coinvolti, il camion e la pala gommata, sono stati posti sotto sequestro, mentre l’area del parco rottami ieri mattina è rimasta temporaneamente inattiva per consentire i rilievi.

Interviene il direttore Le precauzioni per la sicurezza c’erano nel piazzale, lo ha assicurato il direttore relazioni esterne delle Acciaierie Venete, Francesco Somido: «Le strumentazioni per la sicurezza erano presenti — ha dichiarato — Poi se sono o non sono state rispettate, verrà stabilito dagli inquirenti».

Il paese La tragedia ha lasciato la comunità di Borgo Valsugana in silenzio, provata nell’aver appreso la notizia di quanto accaduto. «Morte ingiusta — lo sconforto della sindaca di Borgo, Martina Ferrai — L’episodio fa riflettere sulla sicurezza sul lavoro». E un pensiero va anche all’operaio che manovrava la macchina operatrice: «Esprimo vicinanza e solidarietà nei suoi confronti».

Raccolta fondi È tanta la solidarietà per Amir Rucic. I metalmeccanici dell’Alto Adige hanno già fatto arrivare il loro sostegno. Infatti, a supporto della famiglia del 46enne, verrà avviata una raccolta fondi tra i lavoratori dell’acciaieria.

Reazioni | Pd: «Bisogna agire». Avs: «Aumentare la prevenzione» Luci e ombre nella sicurezza sul lavoro in Trentino Alto Adige con un trend che, almeno nella provincia di Trento, appare in miglioramento. Nei primi otto mesi del 2025, la regione conta 14 vittime sul lavoro, un dato stabile rispetto lo stesso periodo del 2024. Lo rilevano le ultime statistiche Inail, aggiornate al 31 agosto. Nel dettaglio, in Trentino si registrano 5 decessi — 6 contando la morte di Amir Rucic — l’anno scorso erano stati 10. «I numeri si sono dimezzati ma il tema della sicurezza sul lavoro resta un’emergenza — commenta Manuela Faggioni, responsabile salute e sicurezza della Cgil di Trento — Il territorio è segnato da un fenomeno che non accenna a scomparire». L’attenzione resta puntata su prevenzione e formazione in tema di sicurezza, «non solo dei lavoratori ma anche dei datori di lavoro». Oltre a questo serve, «un rafforzamento del personale degli organi di vigilanza per garantire maggiore efficacia». Anche Alleanza Verdi e Sinistra ribadisce la necessità di intensificare le azioni di prevenzione, formazione e vigilanza: «L’ultimo episodio richiama l’urgenza di rafforzare la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro — scrivono in una nota Lucia Coppola e Renata Attolini, consiglieri — Ogni perdita di vita è un monito che impone un impegno da parte delle istituzioni, delle imprese e di tutta la comunità per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose». La notizia della morte dell’autotrasportatore ha scatenato la reazione anche del gruppo consiliare del Pd. «Non si può più attendere — riportano Lucia Maestri e Alessio Manica (Pd) — Adesso bisogna agire e fare di più in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, perché spetta al decisore politico la responsabilità di individuare strumenti e forme per spingere il sistema produttivo a uno scatto in più sul nodo della sicurezza».

Sindacati I sindacati metalmeccanici e dei trasporti del Trentino non rimangono in silenzio di fronte alla tragedia avvenuta alle Acciaierie Venete di Borgo Valsugana. Un’altra morte sul lavoro che i sindacati definiscono «inaccettabile» e che riaccende i riflettori su un problema che continua a ripetersi negli impianti industriali e nei cantieri. Per questo per tutte le aziende metalmeccaniche che operano nel sito di Acciaierie Venete a Borgo Valsugana come Fiom, Fim e Uilm proclamano ventiquattro ore di sciopero (otto ore per ogni turno e giornata) per domani, venerdì 24 ottobre, con presidio davanti all’acciaieria di Borgo dalle 7.30. E per tutti i lavoratori metalmeccanici del Trentino Fiom, Fim e Uilm proclamano, invece, quattro ore di sciopero le prime quattro ore sempre di domani, venerdì 24 ottobre. Nei rappresentanti sindacali c’è rabbia e sconcerto. «Morire lavorando, non è mai fatalità — dichiarano i sindacati metalmeccanici e dei trasporti — bisogna cambiare le condizioni di lavoro». Ieri mattina, i rappresentanti sindacali sono corsi sul luogo dell’incidente. «C’è il cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima — scrivono in una nota le sigle sindacali — ma c’è anche la volontà di capire cosa e come è successo. Bisogna capire cosa è mancato per garantire la sicurezza di chi era al lavoro e stasera non tornerà a casa». Si continua a morire di lavoro in Italia, «tre morti al giorno», numeri «sopra la media nazionale». Cosa è necessario fare? «Serve un diverso approccio da parte delle imprese, dei lavoratori e delle istituzioni — continuano — serve vigilare sull’effettivo rispetto delle norme di sicurezza, e vanno rafforzati i controlli».

 

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IL T infortunio ART 231025

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