Trentino, Corriere del Trentino, Il T – 04 maggio 2023

Autonomie locali, mille in assemblea: «Mancano risorse»

TRENTO Hanno riempito la sala al piano terra del Palazzo della Regione in ogni ordine di posto. Tanto che alla fine l’assemblea è stata spostata all’esterno, in piazza Dante, per permettere a tutti di seguirla. Quasi mille, in totale, i lavoratori delle autonomie locali (Provincia, Comuni, Comunità di valle e case di riposo) che ieri mattina hanno partecipato all’appuntamento indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl sul tema del rinnovo dei contratti pubblici per il triennio 2022-2024 (il contratto di settore è scaduto a fine 2021).
«Ad oggi — è stato l’affondo dei segretari provinciali di Fp Cgil e Cisl Fp Luigi Diaspro, Beppe Pallanch e Andrea Bassetti della segreteria Uil Fpl — la giunta provinciale ha messo sul tavolo una proposta una tantum di circa 20 euro netti al mese riassorbibili». Una cifra, hanno chiarito, «del tutto insufficiente per rispondere all’aumento del costo della vita». «Le retribuzioni — hanno incalzato i sindacati — sono state falcidiate da un’inflazione che viaggia a doppia cifra. Vanno stanziate quindi risorse vere per rafforzare il potere d’acquisto dei salari in linea con l’inflazione del triennio 2022-2024 che, se pure guardassimo al solo indice Ipca (l’indice dei prezzi al consumo armonizzato, ndr ), è pari al 9%». Troppo poco, hanno sottolineato Diaspro, Pallanch e Bassetti: «Ricordiamo che solo qualche giorno fa i consiglieri provinciali di maggioranza si sono aumentati del 14% le proprie indennità: è una vergogna». Ma a preoccupare è anche la carenza del personale nel pubblico impiego. Con effetti negativi soprattutto nei piccoli municipi più lontani dal capoluogo. «È un problema — hanno sottolineato Cgil, Cisl e Uil — difficilmente risolvibile se non si agisce sia sul piano delle retribuzioni, con i rinnovi contrattuali nei tempi giusti e nella misura adeguata, sia sul fronte organizzativo implementando lo smart working, oggi troppo limitato da vincoli e rigidità».
Critici, lavoratori e sindacati, anche sul tema della valorizzazione professionale attraverso il finanziamento dell’ordinamento professionale «previsto dall’accordo del dicembre 2021, ma rimasto lettera morta». Con una sollecitazione alla giunta anche per «ridare centralità al servizio pubblico». Di qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale delle autonomie locali fino al 17 maggio, quando è previsto un nuovo confronto con l’assessore allo sviluppo economico Achille Spinelli «sulle risorse contrattuali da inserire nella manovra di assestamento».
Da parte sua, la giunta provinciale ieri pomeriggio ha risposto all’affondo di lavoratori e sindacati comunicando che «è in corso di predisposizione un emendamento alla variazione di bilancio che prevede lo stanziamento di circa 35,6 milioni per il 2023, risorse che serviranno per il riconoscimento di un emolumento retributivo una tantum aggiuntivo rispetto all’indennità di vacanza contrattuale, attualmente in erogazione, a tutto il personale dei comparti di contrattazione pubblica provinciale».
Piazza Dante, inoltre, ha annunciato la predisposizione di un ulteriore emendamento che stanziata circa 3,6 milioni «per l’attribuzione al personale docente delle scuole a carattere statale degli ulteriori incrementi tabellari che conseguiranno all’accordo di chiusura della parte economica del contratto nazionale di lavoro 2019-2021 del comparto istruzione e ricerca».

 

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