Il T – Mercoledì 22 Gennaio 2025

Bartolini, una giornata di tensione

 

Sul piatto il premio di produzione, Uil contro i Cobas che bloccano l’attività

LAVORO

Bandiere azzurre e cappellini blu hanno segnato il presidio di ieri mattina, organizzato dal sindacato Uiltrasporti del Trentino davanti ai cancelli della Bartolini in zona industriale.

Una manifestazione per portare l’attenzione sulla volontà dei lavoratori di avere contratti stabili e un riconoscimento del premio di risultato di fine anno. La protesta è arrivata dopo l’episodio di lunedì scorso, quando un gruppo di lavoratori del sindacato Cobas ha bloccato l’attività lavorativa, fermando il macchinario per lo smistamento dei pacchi.

Quest’ultimo, per funzionare, necessita di un numero minimo di operatori, ma il suo stop ha reso il carico di lavoro ingestibile per il personale presente, costringendo alcuni a tornare a casa.

Il centro Bartolini di Rovereto è il nodo nevralgico per la logistica locale; conta **200 dipendenti** (**130 a tempo indeterminato e 70 interinali**) e gestisce tra i **35.000 e 40.000 colli al giorno**.

La Uiltrasporti ha spiegato: «Molti dei nostri iscritti si sono presentati al lavoro ma, con il magazzino che è al tracollo, con i bancali di pacchi posizionati dappertutto, sono impossibilitati a svolgere il proprio lavoro». Inoltre, ha contestato questo comportamento dicendo: «Contestiamo questo modo di qualche sindacato autonomo di bloccare il magazzino prima che le cose vengano condivise con chi ha firmato e firma gli accordi in essere».

La posizione della Uiltrasporti
Franco Cerbaro, segretario generale aggiunto della Uiltrasporti, ha ribadito: «I sindacati autonomi, pur avendo rappresentanza all’interno dell’azienda, organizzano proteste improprie rivendicando diritti nonostante non siano seduti al tavolo delle trattative».

Nei confronti del premio di produzione, invece, il sindacato spiega: «Siamo arrabbiati. C’è poca chiarezza su chi debba pagare».

Un problema di gestione
La tensione nasce dal cambio di gestione avvenuto a febbraio 2024, quando Bartolini ha deciso di sostituire Stl, azienda responsabile della gestione del magazzino, passando a Randstad.

«Già in quella occasione ci sono state frizioni dei lavoratori – continuano i rappresentanti Uil – in quanto non era chiaro chi dovesse liquidare il Tfr dell’azienda Stl uscente».

Questa transizione ha generato delle incertezze, specialmente sul pagamento del **Tfr e dei premi di produzione**.

Infatti, il sindacato ha raccontato che, tra Bartolini e l’azienda entrante Randstad, non sono mancati i problemi di comunicazione.

Le richieste dei lavoratori
In altri magazzini Bartolini del Nord Italia, i premi sono già stati corrisposti. A Rovereto, invece, non sono ancora chiari i tempi e gli importi.

Logicamente, questo si è ripercosso sullo stato d’animo dei lavoratori, causando malessere.

«In altri stabilimenti hanno già ricevuto il premio completo – ha detto un lavoratore – Qui, invece, non sappiamo nemmeno quale sarà l’importo».

Un altro ha aggiunto: «Non è giusto che noi veniamo pagati meno e svolgiamo lo stesso lavoro».

In merito alla stabilità lavorativa un dipendente ha commentato: «Se dovessero confermare qualcuno, dovrebbero chiamare chi lavora qui da più tempo. Non è accettabile essere mandati a casa dopo un anno o più di lavoro».

Verso un accordo?
Sulla situazione, **Nicola Petrolli**, segretario della **Uiltrasporti**, ha spiegato: «Siamo in battaglia per una promessa non mantenuta. I problemi sono iniziati a febbraio e non vediamo ancora una soluzione».

Ieri, dopo il presidio, si è svolto un incontro tra sindacato e azienda per trovare un accordo.

Il sindacato ha firmato l’intesa, ma l’azienda lo renderà valido solo se tutti i dipendenti torneranno al lavoro.

Nel frattempo saranno fatti i conti, ma i lavoratori al momento restano con il dubbio se e quando avranno la liquidazione del premio.

 

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